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Milan: ma Cutrone è davvero un rimpianto?

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MILANO – L’attacco del Milan fatica, quello rossonero è uno dei reparti avanzati meno prolifici della serie A, con i gol di Piatek più che dimezzati rispetto ad un anno fa, quelli di Leao a latitare e la poca incisività di Calhanoglu e Suso che bomber effettivamente non lo sono mai stati; di Borini e Castillejo, poi, si sono ormai perse le già vaghe e confuse tracce. E così è quasi automatico che i tifosi milanisti si aggrappino al passato, a chi non c’è più e a chi potrebbe tornare: se infatti è vivo e possibile il sogno di riportare Zlatan Ibrahimovic a Milanello, altrettanto nostalgico è il pensiero di molti sostenitori per Patrick Cutrone, ex idolo della curva, passato lo scorso 30 luglio dal Milan agli inglesi del Wolverhampton.

Nostalgia canaglia

In tanti dall’inizio del campionato rimpiangono infatti il centravanti classe 1998 che nelle sue due stagioni milaniste ha collezionato 27 reti in 90 presenze fra campionato e coppe, detenendo anche il record di miglior marcatore del Milan in Coppa Uefa\Europa League con 10 gol. Al popolo rossonero manca la verve, la grinta, il cuore e la passione di Cutrone, a loro giudizio lasciato partire con troppa fretta e per una cifra non idonea al suo valore e alla sua età. Quei 18 milioni più bonus vengono considerati una miseria in relazione alla bravura di un attaccante che in Premier League avrebbe potuto trovare il suo habitat naturale per caratteristiche calcistiche e caratteriali.

Cifre

Ed invece ad accomunare il Milan e Cutrone in questa prima parte d’anno sono proprio i risultati: verrebbe da dire che se Atene piange Sparta non ride, perchè alla sterilità dei rossoneri fanno eco i numeri deprimenti della punta nativa di Como, riserva fissa al Wolverhampton ed autore di appena 3 reti in 21 apparizioni con la maglia neroarancio dei britannici. Due centri in campionato ed uno in Coppa di Lega, non certo il bottino che si attendevano i suoi nuovi tifosi, col tecnico della squadra (Espirito Santo) che relega l’ex milanista in panchina concedendogli pochissime opportunità ed avendogli ormai fatto capire che il ruolo di titolare può solamente sognarlo. E così vien da chiedersi: è stato davvero un azzardo cedere Cutrone o alla fine l’affare l’ha fatto il Milan?

Controversie

Certo, 18 milioni più bonus per un promettente ragazzo di neanche 22 anni possono sembrare pochini se si pensa che la Juventus è riuscita a piazzare Kean (sempre in Inghilterra, all’Everton) per quasi 28 milioni più bonus nonostante l’imminente scadenza di contratto; eppure l’ultimo anno e mezzo di Cutrone non è stato così sfavillante come si pensava: 3 gol appena nello scorso campionato, 2 in quello in corso, tante perplessità e la possibilità di tornare in Italia già a gennaio (lo reclamano Fiorentina e Torino). Forse a Wolverhampton non ha trovato il giusto ambiente, forse ha bisogno di giocare di più per riacquistare fiducia e serenità, ma ad oggi né lui e né il Milan possono ritenersi soddisfatti o felici per un’operazione che ha tolto certezze a tutti.

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