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Il Milan vince anche a Crotone: una conferma, una sorpresa e una brutta notizia

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DONNARUMMA – Fa valere la sua fascia di capitano e il suo diverso spessore tecnico e di personalità quando ricaccia indietro a spallate Simy che cercava di ostacolare un suo rinvio. Per il resto ordinaria amministrazione. s.v. 

CALABRIA – Gioca praticamente da supporto costante a Saelemekaers, ma non si tira indietro quando si tratta di difendere. E lo fa sempre con tempismo, energià e qualità. In crescita costante. 7 

KJAER – Gli tocca l’uomo più pericoloso, il gigante avversario Simy. Il danese però non rinuncia alle sortite offensive su calcio da fermo e al 20’ una sua zuccata si stampa contro la traversa. Ottima la chiusura al 61’ che vale quasi quanto un gol, ancora più importante il salvataggio di testa a 10 minuti dalla fine. 7 

GABBIA – Subito un buon intervento in anticipo di testa dopo 5 minuti, a scrollarsi di dosso le critiche legittime accumulate nelle due partire europee. Rimedia un giallo meritato dopo aver abbattuto Messias che gli stava sfuggendo in contropiede. Nel complesso tiene botta lì in mezzo. 6,5

HERNANDEZ – Più pimpante rispetto alla versione pigra e abulica vista giovedì contro i norvegesi. Galoppa imperioso nella metà campo avversaria ma non dimentica di svolgere con diligenza il suo lavoro in copertura dietro. Ingaggia un duello vivace con un Junior Messias che lo costringe al giallo ad un quarto d’ora dalla fine. 6,5 

KESSIÈ – Partita sontuosa, tanto per cambiare, tutta sostanza, classe e dedizione. Taglia, cuce, imposta, gioca la sua partita di solita straordinaria efficacia. In chiusura di tempo, malgrado i lunghissimi minuti di attesa per la consultazione del Var, trasforma il calcio di rigore che regala il vantaggio al Milan. Sembra di una spanna superiore a tutti gli altri giocatori in campo, sia dal punto di vista fisico che tattico. 7,5 

TONALI – L’acquisto simbolo della campagna acquisti rossonera trova finalmente posto in squadra dal primo minuto, scalzando niente di meno che Ismail Bennacer, una delle note più liete della passata stagione. Tesse pazientemente la tela, non rinunciando a buone intuizioni come quella che mette Brahim in condizione di far male al quarto d’ora. Geniale l’imbucata per Calabria al 20’, peccato che l’azione non si concluda in maniera migliore. 6,5 

SAELEMAEKERS – Riportato sulla sua fascia di competenza, fa funzionare l’asse con Calabria. Corre, sbuffa, macina chilometri, gli manca però il lampo capace di accendere la manovra rossonera. Almeno fino al 50’ quando si sovrappone sulla destra e mette in mezzo un pallone rasoterra da cui scaturisce il raddoppio del Milan. 6,5

CALHANOGLU – Man on fire, sempre più uomo squadra del nuovo Milan. Tenta subito la via del gol al minuto 8 ma Cordaz deve superarsi per deviare la sassata del turco in angolo. Chiude un buon triangolo con un’altra conclusione pericolosa che tiene in allerta il portiere calabrese. Fondamentale nell’azione del secondo gol del Milan rubando palla a Simy e facendo ripartire l’azione con un assist ad occhi chiusi per Saelemaekers. Preziosissimo e indispensabile non solo nella metà campo avversaria, ma anche e soprattutto in copertura. Giocatore totale. 7 

BRAHIM DIAZ – Pioli gli concede la prima maglia da titolare da quando è arrivato al Milan. Avrebbe l’opportunità di bagnare l’esordio dal primo minuto con un gol al 9’, ma da due passi colpisce male il pallone e non trova la porta. Ci riprova da posizione centrale su assist di Tonali e stavolta impegna Cordaz in angolo. Sembra a tratti spaesato, fino a quando non gli arriva la palla giusta in mezzo all’area che lo spagnolo trasforma in oro, realizzando la rete del raddoppio milanista. 6,5

REBIC – Malgrado l’opinione diffusa, la sensazione è che Rebic lì davanti perda un buon 50% della sua pericolosità offensiva. Nel primo tempo gli arrivano un paio di palloni, ma li gestisce tutti con sufficienza e poca efficacia. Si illumina d’immenso allo scadere del primo tempo, quando scatta sul filo del fuorigioco, controlla un pallone con la spalla e viene abbattuto da Marrone in area. Una giocata, un gol per il Milan. Sfortunatissimo, esce ad inizio ripresa per un brutto infortunio al braccio. 6,5

COLOMBO – Entra al 57’, in fretta e furia e senza neppure riscaldarsi, per sostituire l’infortunato Rebic. Non si tira indietro quando si tratta di fare a sportellate, spesso vincendo i duelli, con i difensori calabresi. Fa fatica però a tenere palla avanti e far salire la squadra. L’inesperienza e la giovane età si fanno sentire. 6 

CASTILLEJO – Entra e il suo apporto alla causa è rappresentato da un tunnel fallito e un tacco sbagliato. Sbaglia tutti i palloni giocati, inspiegabilmente. 5 

BENNACER – Sostituisce Tonali, con cui dividerà spesso la maglia da titolare, e svolge il compitino senza fronzoli facendo indispettire Pioli che lo vorrebbe più incisivo. 6

KRUNIC – Sfiora il gol nei minuti finali con un destro dal limite che pizzica la traversa. s.v.

LEAO – Interessante la scorribanda offensiva nel finale che ci restituisce il Rafa Leao visto nelle ultime giornate di campionato. Un giocatore così sarà molto utile a Pioli nelle prossime partite. s.v.

PIOLI – Alle prese con la moria dei centrali e con la gravissima assenza del totem Ibra, il tecnico rossonero confeziona una squadra giovanissima, con 4 ragazzi del ’99 e uno del 2000 in campo dal primo minuto. Il Milan fatica, complice anche il vento, a trovare il bandolo della matassa. Poi, pur senza creare tantissime occasioni dal gol, castiga gli avversari con una gran giocata di Rebic (fuori ad inizio ripresa per un brutto infortunio al braccio) che procura il rigore dello 0-1, poi con il primo gol in serie A del baby Brahim. Dopo il doppio vantaggio, come già accaduto in Europa League contro i norvegesi, la squadre smette di giocare e subisce la pressione calabrese, per fortuna del Milan e di Pioli non così impetuosa. Come già detto, un aspetto su cui lo staff tecnico rossonero dovrà lavorare perchè non sempre ci saranno di fronte Bodoe Glimt o Crotone. 6,5

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