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Analisi

Milan: le anticipazioni sulla maglia del 2022 scatenano i tifosi

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Ac Milan Puma

MILANO – Neanche il tempo di far abituare i tifosi alle nuove maglie per la stagione in corso, che il sito specializzato Footyheadlines ha già sparato in prima pagina qualche anticipazione per la tenuta del Milan 2021-2022. Sul celebre portale dedicato all’abbigliamento dei club professionistici, infatti, sono usciti 4 possibili modelli per la casacca rossonera del prossimo anno e, stando alla storia, se Footyheadlines ha pubblicato tali disegni vuol dire che la Puma sta seriamente pensando di adottarne uno per la prima maglia del Milan nella prossima stagione.

Caratteristiche
Ma i giudizi dei tifosi, leggendo ed ascoltando i commenti, sono stati tutt’altro che lusinghieri. Nelle 4 opzioni presentate, per l’appunto, due si caratterizzano per strisce rossonere strette ma irregolari, mentre le restanti due hanno la palatura più larga ma sempre di diverse dimensioni con distanza differente fra le righe. Per portare un confronto concreto, due ricordano la maglia dell’Inter 2017-2018 (griffata Nike), mentre le altre riportano alla criticatissima tenuta milanista della stagione 2014-2015 (fornitore Adidas all’epoca) che, per completare la stranezza, aveva anche dei discutibili calzettoni rossi.

Reazioni
Come detto, i sostenitori rossoneri non hanno preso per niente bene le anticipazioni sulla possibile nuova maglia, invadendo i social di commenti negativi. I più teneri hanno affermato che il lavoro della Puma nelle prime tre stagioni (ivi compresa quella attuale) è stato apprezzabile, in particolar modo con la maglia a strisce strette e continuative dello scorso anno che ha fatto registrare entusiasmo e un tuffo nel passato agli appassionati milanisti. I più duri, invece, hanno minacciato proteste ufficiali e formali qualora realmente lo sponsor tecnico dovesse adottare una di queste magliette per la prossima annata.

Critiche
Ciò che non va giù ai tifosi è il mancato rispetto della storia, soprattutto un commento cattura l’attenzione più di altri: “Non è difficile far contenti noi tifosi – scrive educatamente su Facebook un milanista come tanti – basta produrre una maglia che abbia strisce di pari larghezza, rosso acceso e nero intenso. Stop“. Già, stop. Lungi da chi scrive dar consigli ad aziende che fatturano tanto e possiedono la perfetta conoscenza del marketing, però il calcio ha anche bisogno di radicare il proprio blasone e rispettare la storia: le maglie del Milan si possono vendere anche lasciando un disegno con palatura regolare, un anno più stretta, un altro più larga, un altro ancora con maniche monocolore e via dicendo.

Conclusioni

Troppi esperimenti e, soprattutto, troppi pasticci con i colori sociali rischiano di far disamorare il tifoso più fedele, come sta accadendo a quelli della Juventus, inferociti con l’Adidas che lo scorso anno ha creato una maglia a quarti “tradendo” le storiche strisce bianconere e che quest’anno ha prodotto una prima maglia discutibile (troppo bianca e quasi per niente nera secondo gli appassionati) e addirittura una tenuta arancio-nera, buona per l’Olanda o per il Mestre, assai meno per la Juventus. Non sono queste le priorità del calcio, è vero, ma forse qualche volta anche la voce del popolo potrebbe ancora contare, in barba ad una modernizzazione troppo spesso esasperata.

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