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Avviso ai naviganti: il Milan è tornato. Tre rossoneri da standing ovation

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DONNARUMMA – I giocatori della Roma gli si presentano ben tre volte pericolosamente davanti solo nel primo tempo. Gigio governa con discreta tranquillità la sua area, anche se ad inizio ripresa è costretto ad inchinarsi al gran gol di Veretout. Bravo comunque a gestire il traffico davanti a sè, uscire quando serve e rappresentare una sicurezza assoluta per tutta la squadra. 7 

CALABRIA – Ha l’indiscutibile merito di rimediare il pestone da Fazio che vale il rigore del vantaggio rossonero alla fine del primo tempo, ma è decisivo anche sul secondo gol del Milan: è Calabria infatti a rubare palla e servire Saelemaekers che regala l’assist vincente a Rebic. Senza contare il complicatissimo lavoro di contenimento su Spinazzola, autentica spina nel fianco per la difesa rossonera. Prezioso a 10 minuti dalla fine quando annienta da solo un contropiede fulminante della Roma. Sarebbe stato il gol del pareggio giallorosso. 7,5  

KJAER – Anche il danese, come del resto tutta la squadra, è chiamato ad una prestazione d’orgoglio dopo le ultime non brillantissime uscite. Dopo un salvataggio di testa in tuffo nella propria metà campo, incorna di prepotenza al 25’ superando Pau Lopez e fermato solo dalla traversa. Perde un pallone sciocco al 36’ e innesca il pericoloso contropiede della Roma che sfiora il gol. Per il resto si avvale tantissimo della rassicurante presenza di Tomori accanto e alla fine porta a casa la pagnotta con esperienza e senza eccessivi patemi d’animo. 6,5

TOMORI – Segna subito un gol poi annullato da Guida per un fuorigioco. Protagonista di un paio di salvataggi eccezionali, ma anche di tante piccole cose preziosissime per la retroguardia rossonera. È un suo avventato colpo di testa che dà il via all’azione del pareggio romanista, ma si tratta di una leggerezza che non inficia la sua ottima prova. Con una strepitosa acrobazia prova anche a chiudere il match al 78’, la sua conclusione sotto misura però è sventata dall’ennesima parata di Pau Lopez. 7,5 

HERNANDEZ – Mancini lo travolge alla mezz’ora e per fortuna perchè l’assist del romanista porta al gol giallorosso, poi annullato. Ma sono le sue discese nella metà campo avversaria a creare scompiglio nella metà campo della Roma, come al 32’ quando un suo assist per Rebic porta il Milan ancora vicino al gol. È un’autentica forza della natura, uno spettacolo guardarlo quando parte palla al piede a squinternare la difesa avversaria. Troppo egoista in avvio di ripresa, quando invece di servire un paio di compagni smarcati, tenta la conclusione ma sbaglia. Nella ripresa potrebbe aiutare di più la squadra a salire ma evidentemente la spia della benzina inizia a segnare rosso. 6,5

KESSIÈ – Ottimo il break su Villar al 9’ che consente a Rebic di andare solo verso la porta avversaria. Purtroppo il croato vanifica tutto con un eccesso di altruismo. Grave la palla persa al 37’ che consente alla Roma di presentarsi di fronte a Donnarumma. Subito dopo però, dal dischetto, è come di consuetudine glaciale e alla fine del primo tempo trafigge Pau Lopez per il vantaggio rossonero. Meno sicuro del solito in interdizione, perde qualche pallone di troppo ma è anche l’unico che nei concitati minuti finali, quando tutti i suoi compagni sono senza più energie, riesce a portare palla avanti e a difenderla con il cuore e con la forza di volontà. Un grande merito che gli va riconosciuto. 7 

TONALI – L’inizio è promettente, attivo in entrambe le fasi, ma qualche passaggio sbagliato di troppo offusca la qualità della prestazione. Distratto su azione da corner al 28’, si perde Mkhitaryan che inzucca in rete ma l’arbitro annulla per un precedente fallo di Mancini. Subito dopo però ha il merito di salvare un gol quasi fatto buttandosi a corpo morto su Pellegrini pronto a concludere, giocata che gli vale la sufficienza che altrimenti non avrebbe meritato. Esce stanchissimo a 7 minuti dalla fine. 6

SAELEMAEKERS – Bravissimo a rubare palla e servire di esterno destro Rebic al 15’, ma è disattento al 22’ quando non segue Veretout che impegna Donnarumma con un tiro da dentro l’area. Al 33’ tenta la via del gol su prezioso assist del croato, ma Pau Lopez dice di no. A inizio ripresa entra inutilmente a gamba tesa e rimedia un giallo evitabile, ma merita i complimenti di tutta la squadra per l’assist che Rebic trasforma nel raddoppio rossonero. Un segnale incoraggiante, il folletto belga è tornato. 7

CALHANOGLU – Ancora recrimina con Ibrahimovic per avergli negato un gol fatto dopo 5 minuti di gioco. Fatica comunque ad entrare nel vivo del gioco e alla fine del primo tempo esce per un problemino fisico. 5,5

REBIC – Si invola tutto solo verso Pau Lopez, ma invece di concludere a rete praticamente con l’intera porta spalancata, serve Ibra che segna, ma in fuorigioco. Una leggerezza di proporzioni incalcolabili. Cerca di rifarsi al quarto d’ora con una bella conclusione di destro che costringe il portiere giallorosso ad una difficile deviazione in angolo. Ci riprova al 32’ con una sassata di sinistro che Lopez deve deviare in angolo con un gran volo. Ancora bravissimo quando scende sulla sinistra e mette un pallone radente in mezzo per Saelemaekers creando l’ennesima grande occasione per il Milan. Ma il giusto premio ad una prestazione da copertina arriva al 58’ quando scarica in fondo al sacco un sinistro velenoso che riporta avanti la sua squadra. Ci riprova subito dopo ma al termine di una triangolazione con Leao, si allunga troppo la palla e si lascia anticipare da Pau Lopez. Quindi si ferma per un problema muscolare, il terzo di questa partita. 8

IBRAHIMOVIC – Subito una bella triangolazione con Theo e sinistro non impossibile di Ibra che sollecita Pau Lopez, addirittura sconcertante il tacco a porta vuota buttato fuori già al 5’ con Calhanoglu liberissimo sul dischetto del rigore che fa letteralmente imbufalire Pioli. Svetta di testa e incora a lato al 17’ ma è l’adduttore a preoccupare Pioli. Zlatan rifiuta la sostituzione fino al 55’, ma praticamente non combina più granchè. 5,5

BRAHIM DIAZ – Dopo un lungo periodo ai box per infortunio, Pioli lo tira fuori dalla naftalina nel corso della partita più importante della stagione. E i giocatori della Roma gli danno il benvenuto con un paio di calcioni da dietro, giusto per mettere le cose in chiaro. Nei concitati minuti finali gli arriva spesso la palla da congelare, ma Brahim Diaz non ha la fisicità per reggere botta contro i colossi della Roma. 5,5

LEAO – Entra al posto di Ibra ma Pioli lo dirotta sulla fascia sinistra dove prova ad infastidire Bruno Perez. Ci riesce al 68’ e costringe Pau Lopez all’intervento a terra. Pessima la gestione di un corner a 10 minuti dalla fine: regala una ripartenza devastante alla Roma disinnescata solo dalla grande diagonale di Calabria. 5

KRUNIC – Tira fuori dal cilindro un gran tiro da 40 metri al minuto 81, ma Pau Lopez vola e gli dice no. Irritante però la sufficienza con cui a volte sembra non rendersi conto delle situazioni e dei momenti, come quando per un dissennato passaggio all’indietro al minuto 88’ rischia di compromettere tutto il lavoro svolto dalla squadra.  6

CASTILLEJO – s.v.

MEITÈ – s.v

PIOLI – C’era grande curiosità alla vigilia: se a scendere in campo a Roma sarebbe stata la squadra onnipotente che ha stradominato il calcio italiano durante 40 giornate oppure quella scadente e insicura vista nelle ultime 4 partite. La risposta offerta dalla banda Pioli è incoraggiante, con palle gol sciupate, due gol annullati, una traversa e la sensazione di essere tornati a giocare come ai bei tempi. Il gol su rigore alla fine del primo tempo è solo la naturale conseguenza. La ripresa è vibrante, subito il gol del pareggio ma immediato anche il nuovo vantaggio rossonero siglato da Rebic, prima della raffica di infortuni che Pioli è costretto a patire: Calhanoglu, Ibra e lo stesso attaccante croato. La vittoria però alla fine arriva meritata, il segnale che tutto l’universo rossonero aspettava: il Milan non è stato solo un miraggio. Le avversarie sono avvertite. 7

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