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Analisi

Il Milan e quell’equilibrio sottovalutato

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MILANO – Nel Milan in corsa per blindare il secondo posto, o quantomeno uno dei primi quattro, sono tanti i protagonisti, dalle colonne Donnarumma e Kessie al ritrovato Rebic, dalla coppia difensiva ad un Calhanoglu in ripresa, fino ad un attacco che ha riscoperto Mandzukic in attesa che Ibrahimovic torni ad essere devastante come qualche settimana fa. E poi c’è il metronomo di Pioli, il faro e il cervello che ragiona e mette ordine in mezzo al campo, ovvero Ismael Bennacer, tornato in pianta stabile dopo i mesi passati a casa per infortunio.

Mancanza

E quanto sia mancato l’algerino al Milan lo dimostrano le sue prestazioni nelle ultime gare in cui i rossoneri hanno ritrovato equilibrio e gestione della palla, specialmente quando la sfera passa fra i piedi dell’ex calciatore dell’Empoli. Già a Firenze, quando Bennacer era entrato nel corso del secondo tempo, si era avvertita la differenza e tutta la squadra si era di colpo riorganizzata tatticamente, come se improvvisamente il nordafricano avesse pigiato i tasti giusti e spedito ognuno al proprio posto. Segno imprescindibile che senza di lui tutto il Milan risente dell’assenza di precisione tattica.

Rimpianti

Inutile sperticarsi in rammarichi, perché ormai quel che è stato è stato, però sottolineare quanto Bennacer sia importante in questa squadra è un dato di fatto. Basti pensare a partite in cui il Milan è andato in confusione permettendo il rientro dell’avversario o in cui i rossoneri sono stati surclassati a centrocampo, come ad esempio contro l’Atalanta, e nelle quali l’ordine ed il ragionamento dell’algerino avrebbero fatto comodo a Pioli. Inutile rimpiangere il passato, si diceva, meglio pensare alle ultime 7 partite nelle quali Bennacer potrebbe prendere per mano il Milan e condurlo in Coppa dei Campioni.

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