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Analisi

Milan-Leao: storia di una bocciatura impietosa

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MILANO – Non sarà certo (solo) colpa sua se il Milan del 2021 ha rallentato vistosamente il suo rendimento dopo l’inizio sprint, ma di sicuro anche lui ha le sue responsabilità. Parliamo di Rafael Leao, attaccante rossonero ancora alle prese con una crescita ed una definitiva affermazione che tarda ad arrivare. Arrivato a Milano quasi due anni fa dal Lille per oltre 35 milioni di euro e descritto come possibile spauracchio delle difese avversarie, la punta lusitana ha finora latitato alquanto sotto porta, segnando col contagocce e contribuendo assai poco alla vena realizzativa della squadra di Pioli.

Rendimento

Ma a sorprendere in negativo non è soltanto la mancanza di freddezza e l’istinto killer (che del resto o si possiede o no), quanto la totale assenza di mordente nelle prestazioni di Leao che il più delle volte ciondola in mezzo al campo senza mai dare segni di vita. Il gol di Parma dello scorso 10 aprile è giunto in pieno recupero e dopo una gara altamente sottotono, ma tanto era bastato per aumentare la speranza che da lì in avanti il portoghese potesse prendere fiducia e regalare al Milan giocate e magari gol per blindare la qualificazione alla prossima Coppa dei Campioni.

Futuro

E invece, contro Genoa e Sassuolo, l’attaccante rossonero è tornato nella sua apatia e nel suo torpore, trascinandosi stancamente per il campo senza tentare dribbling, assist e, soprattutto, senza tirare verso la porta avversaria, al punto che contro gli emiliani è apparsa strana la scelta di Pioli di inserire Mandzukic al posto di Rebic e non dello stesso Leao. L’impressione è che per la seconda stagione di fila il rendimento del lusitano andrà considerato insufficiente, condito da pochi gol e pochi guizzi; l’età sarà pure dalla sua parte, ma il tempo comincia a stringere anche per lui.

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