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Analisi

Milan: cosa balla fra quarto e quinto posto

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MILANO – Lo 0-0 di domenica scorsa contro il Cagliari brucia ancora parecchio nella mente e nel cuore dei tifosi milanisti, concentrati però sull’ultima giornata di campionato che vedrà la squadra di Pioli impegnata a Bergamo ed ancora in grado con una vittoria di centrare la qualificazione in Coppa dei Campioni che a Milanello non vedono da 7 anni. Un obiettivo, quello di arrivare fra le prime quattro della serie A, che il Milan cerca di ottenere non solo per il prestigio (che pure ha il suo peso), ma anche perché con il traguardo ottenuto, il progetto rossonero potrebbe finalmente decollare.

Differenze

Piazzarsi fra le prime quattro del campionato, tanto per cominciare, vorrebbe dire incassare 40 milioni di euro, cifra che al club milanista farebbe terribilmente comodo. Con la qualificazione alla Coppa Campioni, il Milan aggiusterebbe ancor di più il proprio bilancio (che vista la situazione economica mondiale non è elemento da sottovalutare) ed avrebbe maggior peso, maggior fascino e maggior potere nei rinnovi di contratto che ancora ballano, sia quelli in scadenza a giugno (Calhanoglu e Donnarumma) e sia quelli in scadenza nel 2022 (Calabria, Kessie e Romagnoli).

Calciomercato

Importante, poi, è anche la possibilità di impostare una campagna acquisti più imponente, perché con il secondo, terzo o quarto posto in tasca, Maldini e Massara potrebbero presentarsi con più carte in mano da giocare nelle trattative estive, avere a disposizione qualche milione in più ed il già citato fascino del palcoscenico più prestigioso d’Europa. Viceversa, con un Milan quinto, non tutti i calciatori potrebbero essere attratti dai rossoneri ed alcuni colpi (non tutti, ovviamente) potrebbero limitarsi a prestiti e parametri zero.

Obiettivi

Il calcio, si sa, è cambiato, un tempo era sufficiente essere tecnici o appassionati, oggi per capirci qualcosa servono anche cognizioni contabili e finanziarie. Un tempo i trofei valevano più di ogni altro aspetto, oggi un quarto posto vale più di una Coppa Italia vinta (magari non per tutti i tifosi, certamente per i club), motivo per cui qualsiasi società che voglia confermarsi o rilanciarsi deve passare per forza di cose per quella stessa qualificazione alla Coppa dei Campioni che il Milan brama da troppo tempo, anche per tornare in quella che è stata per decenni la sua casa e in cui oggi non è più neanche un inquilino.

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