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Analisi

Milan-Ilicic: pro e contro dell’affare

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MILANO – Il Milan e Josip Ilicic si annusano, si studiano, si corteggiano, ma per il momento ancora non si uniscono in quello che per molti esperti di calciomercato resta comunque un matrimonio assai probabile. Lo sloveno ha già fatto sapere all’Atalanta di volersene andare e Gian Piero Gasperini ha confermato l’addio affermando che non tratterrà il fantasista contro la sua volontà e che il calciatore è libero di accasarsi altrove, con l’ipotesi milanista che rimane, al momento, quella più accreditata e, con ogni probabilità, anche l’unica pervenuta nella sede del club bergamasco.

Perché sì

Ilicic (il cui cartellino si aggira fra i 6 e gli 8 milioni di euro) rappresenterebbe una validissima soluzione nell’attacco di Pioli, schierato a destra nella linea di trequartisti alle spalle di Ibrahimovic o Giroud. Lo sloveno possiede estro, fantasia, tecnica, potenza, senso del gol e tanti, tantissimi assist nei piedi, nel sinistro in particolar modo. E’ inoltre validissimo nell’esecuzione dei calci piazzati, dagli angoli alle punizioni, passando per i calci di rigore nei quali è pressoché infallibile. Il prezzo è contenuto e anche l’ingaggio sembra alla portata di un Milan pronto a sferrare l’assalto decisivo.

Perché no

D’altronde, però, vanno considerati anche i lati oscuri di un’operazione che prevede l’acquisto di un giocatore non più giovanissimo (classe 1988), per nulla continuo, reduce da un anno e mezzo pieno di problemi personali che ne hanno minato presenze, rendimento e prestazioni (appena 6 reti nello scorso campionato), ed alle prese con una forma fisica tutt’altro che invidiabile con almeno 6-7 kg da buttar giù in vista dell’inizio della stagione. Val la pena rischiare per una società come il Milan che non può spendere soldi a proprio piacimento? A Maldini e Massara l’ardua sentenza.

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