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Analisi

Milan-Calabria: trasformazione di un calciatore

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MILANO – Nel Milan che da circa un anno e mezzo strabilia il suo pubblico con prestazioni in costante crescendo e risultati che hanno riappacificato i cuori rossoneri con squadra e società dopo anni di tribolazioni e patimenti, c’è un calciatore che è forse l’emblema di tale trasformazione e che forse più di altri rappresenta la figura del cambiamento che da quasi due anni si respira a Milanello: Davide Calabria. Va forse proprio al terzino destro milanista la palma dell’elemento che si è saputo rinnovare capovolgendo del tutto i giudizi su di lui nell’arco di un tempo relativamente breve.

Partenza

Si è detto che tutto per il Milan di Pioli sia cominciato dopo il tremendo 5-0 patito a Bergamo alla vigilia di Natale del 2019 e forse da lì è rinato anche Calabria, il cui percorso di maturazione è apparso spaventoso. Il difensore ha mostrato carattere, rabbia e voglia di rivalsa, passando in pochi mesi dall’esser timido, impacciato, distratto in difesa e quasi mai pericoloso in attacco, oltre a sembrare debole e poco resistente dal punto di vista muscolare ed atletico. I giudizi di gran parte dei tifosi erano pessimi, tanto che in diversi ne chiedevano una cessione.

Miglioramenti

Poi Calabria è diventato d’un tratto uomo: ha messo su muscoli, è diventato reattivo, attento, preciso, ha imparato perfino a far gol e a strigliare i compagni, non ultimo, inoltre, è divenuto uno dei senatori dello spogliatoio, tanto che quando Franck Kessie ha rilasciato la famosa intervista in cui si diceva pronto a rinnovare il suo contratto col Milan, la prima risposta gli è giunta proprio da Calabria che avrebbe preferito (e preferirebbe) i fatti, ovvero la firma effettiva, alle parole. Proprio lui, peraltro, che il suo accordo col Milan lo ha rinnovato senza pensarci più di tanto sopra.

Meriti

Oggi tutto il Milan si fida di Calabria, lo incitano i tifosi, lo apprezzano dirigenti e compagni, nonché il commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini che, non fosse stato per l’intervento chirurgico di fine maggio, avrebbe senza dubbio convocato il terzino milanista agli Europei poi vinti dall’Italia. Perché oggi Calabria appare un calciatore quasi completo e, scrutando un po’ in giro, forse il solo Di Lorenzo del Napoli appare meritevole della maglia azzurra quanto il numero 2 del Milan. La squadra di Pioli sarà pure cresciuta e migliorata grazie al temperamento di Zlatan Ibrahimovic, ma oggi molti dei suoli interpreti sanno correre e farsi rispettare anche da soli. Calabria ne è forse l’esempio più fulgido.

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