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Il Milan va sotto, pareggia e rischia di vincere in casa della Juve

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MAIGNAN – Morata gli si presenta davanti tutto solo e ancora una volta la sensazione è che SuperMike sia un po’ indeciso nello scegliere il tempo dell’uscita. Un po’ come già successo a Liverpool in occasione del pareggio di Salah. Poi alza il muro. Pronto e reattivo a sventare la minaccia portata da Morata al 15’ e immediatamente dopo a deviare in angolo la rasoiata di Dybala. Resta la sensazione che una volta sistemata la questione “scelta di tempo”, Maignan diventerà uno dei portieri più forti del mondo. Altro che il 99. 7  

TOMORI – Schierato inizialmente fuori ruolo, si prende la briga di anticipare Rabiot lanciato verso la porta di Maignan. Poi, con l’uscita di Kjaer, riprende il suo posto al centro della difesa accanto a Romagnoli e per gli attaccanti bianconeri si fa buio pesto. 7 

KJAER – Si fa anticipare da Morata al quarto d’ora di gioco, per fortuna del Milan ci pensa Maignan a neutralizzare il pericolo. Alla mezz’ora esce per un problema muscolare. Piove sul bagnato in casa Milan. 6

ROMAGNOLI – L’intervento in anticipo su Cuadrado al 37’ è tanto energico quanto efficace. Il colombiano resta a terra ma il capitano del Milan fa alla grande il suo lavoro. Bravo a chiudere in un paio di situazione delicate, con la Juve pericolosa in ripartenza. Seconda presenza in campionato e altra prestazione rassicurante. 7 

HERNANDEZ – La connection con Saelemaekers, a copertura della propria metà campo in occasione dei calci d’angolo a favore, è da film horror e il gol preso da Morata dopo 5 minuti è lì a certificarlo. Sconclusionato in alcune sue scorribande offensive, come quando tenta un tiro tanto brutto quanto pretenzioso al 59’ che finisce fuori dallo Stadium. In fase difensiva però limita Cuadrado e questo va ascritto a suo merito. Nel finale si scrolla un po’ di ruggine e regala al pubblico dello Stadium un paio di cavalcate che solo per imprecisione dei suoi compagni di squadra non si tramutano nel gol del vantaggio milanista. 5,5

KESSIÈ– Cercasi presidente disperatamente. Il caterpillar prepotente che demoliva gli avversari sembra perso nei meandri dei dubbi contrattuali. Come già sottolineato, è indispensabile che Maldini e Atangana vengano subito a patti per trovare una soluzione e restituirci la versione migliore di Kessiè, quella libera da pensieri e leggera nell’affrontare gli avversari. Dopo un’ora di gioco esce per Bennacer. 5

TONALI – L’intraprendenza è quella dei giorni migliori ma il centrocampo juventino oggi è ben più solido di quello visto nelle ultime settimane. Sandro, senza l’appoggio del latitante Kessiè, cerca di fare il possibile, compresi un paio di tentativi di conclusione da lontano. Riesce comunque ad essere decisivo quando pennella un corner sulla testina d’oro di Rebic per il pareggio rossonero. 7

SAELEMAEKERS – Vedi Theo Hernandez, se sei ultimo uomo non puoi commettere certe ingenuità e farti imbucare in quel modo. Gli manca il supporto costante che gli offre abitualmente Calabria e le spaziature sulla fascia destra ne risentono, tanto quanto la precisione di Alexis su cross e passaggi. La cosa migliore del match, il belga la fa prima di uscire dal terreno di gioco: il triangolo con Brahim che mette lo spagnolo in condizione di tirare al 61’. 5,5

BRAHIM DIAZ – Trottolino amoroso inchioda subito i tifosi juventini alle poltrone dopo appena 2 minuti di gioco e ci riprova al 6’. Dopo aver segnato allo Stadium 4 mesi fa l’obiettivo è chiaro: ripetersi. Stavolta però la missione non riesce. 6

LEAO – Inizia strappando un pallone dai piedi di un avversario e innescando Brahim Diaz per la prima occasione gol del Milan al 2’. È un fuoco di paglia, perchè il portoghese nel primo tempo non si accende e tutta la squadra ne risente. Nella ripresa è decisamente più coinvolto, ma manca di precisione e le sue imbeccate in mezzo sono sempre fuori misura. Allora prova a tentare da solo la conclusione e svernicia la traversa con una randellata di destro che Szczesny nemmeno vede. 6

REBIC – Primo tempo un po’ in chiaroscuro, più scuro che chiaro. Poi al 42’ capita sul suo piede la palla buona per il pareggio, ma la difesa juventina gli ribatte la conclusione. Combatte su ogni pallone, va a litigare con Bonucci, si propone in continuazione e alla fine merita ampiamente il bellissimo gol con cui al 75’ pareggia la partita. In piena trance agonistica tenta anche il raddoppio al minuto 83’, ma il sinistro potente del croato sfila di poco alto sulla traversa. 7

KALULU – Gioca in maniera più simile a Calabria rispetto a Tomori, ma non ha ancora la sicurezza e la consapevolezza maturata dal neo capitano rossonero. Si propone però in continuazione e diventa un prezioso punto di riferimento per la manovra rossonera, fino a quando Brahim Diaz non lo mette solo davanti al portiere al minuto 86’: serve un miracolo di Szczesny per impedire al francese di portare in vantaggio il Milan. 6,5

BENNACER – Pioli continua a preferirgli Tonali e la ragione è semplice: Bennacer ha bisogno di ritrovare la condizione dopo un anno abbondante costellato da infortuni e disastri di tutti i tipi. 6

FLORENZI – Entra per portare il suo contributo di esperienza al giovane Milan. In pieno recupero, lanciato in contropiede solitario, ha anche la straordinaria opportunità di regalare i tre punti al Milan, ma la scelta non è lucida e l’occasione d’oro sfuma. 6

MALDINI – s.v.

PIOLI – Sono bastate appena quattro giornate di campionato per far ripiombare il Milan nell’inquietante buco nero di un’infermeria sempre piena. Contro la Juve le defezioni sono impressionanti: Ibrahimovic, Giroud, Calabria, Bakayoko, Krunic, Messias, Plizzari, con Florenzi e Maignan abili e arruolati ma solo per l’importanza dell’evento. Ora va bene tutte le assenze, ma prendere gol dopo 5’ su azione da calcio d’angolo a favore, con Morata libero di correre tutto solo per il campo, è francamente inaccettabile. E non è la prima volta che accade al Milan di Pioli. Al termine di un primo tempo, giocato francamente maluccio, il bilancio di 1-0 per la Juve sembra quasi positivo. Ed infatti basta una ripresa giocata in maniera appena appena più decisa per strappare un pareggio prezioso che lascia i bianconeri a -8. 6,5

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