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Analisi

Milan lontano dall’Europa, ma tutto sarà utile

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MILANO – Serviva una vittoria, è arrivato un pareggio, peraltro rimediato dopo lo svantaggio iniziale. Il Milan ha un piede e tre quarti fuori dalla Coppa dei Campioni e almeno uno fuori anche dal possibile ripescaggio come terza classificata, con quell’unico punticino in tre partite che tiene accesa la fiammella della speranza, ma che oggettivamente fa riporre a Pioli e ai suoi ogni aspettativa sul campionato dove, viceversa, i rossoneri viaggiano a ritmi forsennati. Del resto, anche la vittoria non avrebbe garantito nulla ad un Milan che in coppa si impegna, sbuffa ma sembra sempre faticare.

Difficoltà

I rossoneri, diciamoci la verità, sono una sorta di debuttante in questo genere di competizioni perché, al di là della storia, del blasone e della tradizione, questa squadra è nuova, giovane ed inesperta, soffre troppo i ritmi europei e l’esperienza di formazioni anche non straordinarie come il Porto ma che sono più esperte e più mature di un Milan che pur con tenacia e grinta sembra assomigliare a Cenerentola invitata per la prima volta al gran ballo. Il che non deve sminuire la compagine milanista a cui vanno fatti tutti gli applausi del caso, ma è una realtà che dirigenza ed allenatore devono avere ben presente.

Futuro

Il Milan col Porto ha spesso corso a vuoto, alla frenetica rincorsa di un pallone che i lusitani facevano girare con sapienza, situazione che difficilmente si verifica in Italia dove le rivali dei rossoneri non hanno le caratteristiche e i tempi delle squadre europee. Abituarsi ai ritmi di coppa è il primo passo che Pioli dovrà insegnare ai suoi calciatori, così come la consapevolezza che taluni interventi, taluni falli e talune malizie in serie A neanche esistono, mentre in Europa sono pane quotidiano della maggior parte delle squadre.

Lezioni

Il Milan di oggi non è pronto per lottare a certi livelli in Coppa dei Campioni, quello di domani potrebbe essere di nuovo competitivo se seguirà gli insegnamenti di queste partite che hanno evidenziato quanto l’assenza quasi decennale dei rossoneri da quella che per secoli è stata casa loro abbia inciso drasticamente sull’attuale rendimento di una squadra dal DNA tutto da ricostruire. La direzione è quella giusta, gli interpreti anche, ma il cammino non è affatto breve, motivo per cui è fondamentale che il Milan giochi stabilmente in una manifestazione che non consente alcun margine di errore.

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