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Analisi

Milan: chi sale e chi scende in attacco

Bene quasi tutti i rossoneri, con Stefano Pioli che si è potuto permettere di lasciare in panchina per tutti i 90 minuti Zlatan Ibrahimovic

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MILANO – Il successo di sabato pomeriggio contro la Salernitana è stato decisamente agevole per un Milan bravo a chiudere in meno di venti minuti la pratica con l’ultima della classe e a non complicarsi la vita in una gara che, col passare del tempo, si sarebbe potuta trasformare in una pericolosa trappola. Bene quasi tutti i rossoneri, con Stefano Pioli che si è potuto permettere di lasciare in panchina per tutti i 90 minuti Zlatan Ibrahimovic, ad oggi l’unico centravanti di ruolo nell’organico milanista, un reparto numericamente in emergenza e che il tecnico deve plasmare con nuove soluzioni.

Infortuni

Al di là dello svedese, infatti, Giroud e Rebic saranno fermo ai box fino all’anno nuovo, mentre Pellegri è uscito dopo neanche un quarto d’ora nella sfida di sabato, palesando ancora una volta quella tenuta fisica precaria che ne ha frenato l’ascesa negli ultimi campionati. E così, con Ibrahimovic tenuto precauzionalmente a riposo, Pioli ha schierato Krunic a fare il finto centravanti con Brahim Diaz a proteggergli le spalle e Leao nella sua naturale posizione di esterno sinistro d’attacco. Un’idea che ha dato i suoi frutti e che, in caso di emergenza, potrà essere riproposta anche se migliorata.

Modifiche

Urge, necessariamente, che sia Leao che Brahim Diaz (pur nei loro rispettivi ruoli) rimpinguino il loro bottino di gol personale e che sotto porta siano più freddi, così da sfruttare al meglio il lavoro di pivot egregiamente svolto da Krunic. Il bosniaco si è sbattuto con sacrificio e dedizione, sfruttando anche un fisico più tosto di quanto non sembri a prima vista, ma tanto il portoghese quanto lo spagnolo hanno poi sprecato più di un’azione da gol. Gli avversari (a partire dal Liverpool) non saranno tutti morbidi come la Salernitana e l’impressione è che senza prima punta vera, il Milan fatichi a segnare, motivo per cui dal talento di Leao e Brahim Diaz occorrerebbero anche più marcature.

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