Entra in contatto con noi

Analisi

Tre ricette per far ripartire il Milan

La flessione delle ultime 7-8 giornate pongono Stefano Pioli nell’obbligata condizione di interrogarsi su cosa non è andato e su come rimediare alle ultime incertezze

Pubblicato

il

Il girone d’andata del Milan si è concluso al secondo posto con 42 punti e 4 lunghezze da recuperare sull’Inter capolista e campione d’inverno. Un finale d’anno con alti e bassi che ha parzialmente offuscato lo splendido percorso dei primissimi mesi di campionato in cui i rossoneri si erano ritrovati con merito al comando della serie A.

Ovviamente non tutto è perduto, ma la flessione delle ultime 7-8 giornate e l’inarrestabile cavalcata interista pongono Stefano Pioli nell’obbligata condizione di interrogarsi su cosa non è andato e su come rimediare alle ultime incertezze.

Problemi

I problemi riscontrati sono sostanzialmente tre: il primo è legato ai tanti, tantissimi, troppi infortuni che hanno falcidiato la compagine rossonera da oltre un anno a questa parte; il secondo riguarda un approccio non sempre ottimale alle partite, specie in quelle contro squadre di medio basso cabotaggio; il terzo è legato, invece, all’organico che in estate è stato rinforzato ma al quale probabilmente mancano un paio di pedine per renderlo competitivo in tutto e per tutto. Del resto, a pensarci bene, sono le stesse tre problematiche che hanno condizionato il Milan anche l’anno scorso.

Rimedi

E proprio il campanello d’allarme suonato nella precedente annata dovrebbe indurre il quartier generale milanista a trovare le adeguate soluzioni. Prevenire gli infortuni muscolari dev’essere il primo rimedio, perché se è vero che intorno al Milan c’è un’aurea di sfortuna che altrove non si vede, è altrettanto palese che qualcosa si deve risolvere nell’anticipare guai di natura muscolare che spesso hanno falcidiato gli uomini di Pioli. Lo stesso tecnico, poi, dovrà caricare maggiormente i suoi calciatori per affrontare con più grinta e senza imborghesirsi quelle gare all’apparenza più abbordabili (vedi Fiorentina e Sassuolo).

Acquisti

Infine, il calciomercato: in estate, Pioli aveva chiesto qualche rinforzo in più ma è stato accontentato soltanto in parte. Manca, infatti, il famoso trequartista di cui l’allenatore emiliano avrebbe bisogno e che sia l’alter ego di Brahim Diaz. Troppo esterno Messias per fare il “10“, troppo tattico Krunic, troppo attaccanti Leao e Daniel Maldini.

Servirà poi un difensore centrale che faccia rifiatare a turno Romagnoli e Tomori dopo il ko di Kjaer, mentre difficilmente arriverà un’altra punta, soprattutto perché Ante Rebic è ormai prossimo al rientro. Il 6 gennaio riparte il campionato, il Milan cerca soluzioni a quegli intoppi che ne hanno leggermente frenato una cavalcata quasi irresistibile.

Clicca per commentare

Devi essere loggato per postare un commento Accedi

Lascia un commento