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Analisi

E’ Pioli il fuoriclasse del Milan

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Stefano Pioli (© Agenzia Fotogramma)

Da tempo ormai il Milan viene studiato dagli esperti come fosse una specie rara, come se non si riuscisse a capire effettivamente quando, come, dove e perché dalle ceneri di una squadra in disarmo sia nata una truppa di qualità e con rinnovate ambizioni. Da quando c’è Stefano Pioli in panchina (ottobre 2019), infatti, i rossoneri hanno dato vita ad una crescita esponenziale, partita dal ritorno in campo dopo lo stop causato dal Covid (giugno 2020) e sinora mai arrestata; un percorso che ha consentito alla compagine milanista di raggiungere il secondo posto in campionato lo scorso anno e lottare per le primissime posizioni anche in questa stagione.

Meriti

L’artefice principale è, come detto, l’allenatore. Pioli è arrivato sulla panchina del Milan in punta di piedi, anzi, al suo insediamento dopo il disastro di Giampaolo nessun tifoso gli dava credito e in molti scommettevano su chi si sarebbe seduto in panchina al termine di quel campionato che era iniziato male e sarebbe quasi certamente finito ancora peggio. E invece Pioli, in barba a critiche e scetticismi, si è messo a lavorare, ha spronato il gruppo, ha beneficiato del ritorno a Milanello di Zlatan Ibrahimovic che ha cambiato mentalità allo spogliatoio e fatto crescere tutti, allenatore compreso, ha trovato modulo tattico e stimoli giusti per permettere al Milan di rimettersi in carreggiata.

Crescita

Il tecnico emiliano ha poi sconfessato diversi luoghi comuni: dall’impossibilità di tornare subito competitivi senza progetti di 3-5 anni (che mai hanno funzionato nel calcio), fino a quello che lo voleva bravo e determinato nella prima stagione e poi balbettante e confuso nella seconda, come accaduto con Lazio e Fiorentina. Pioli al Milan si è dimostrato deciso fin da subito ed è anzi cresciuto nel corso del tempo, modificando anche le sue dichiarazioni ed i suoi propositi, passando dal “cerchiamo di fare il meglio possibile” ed arrivando all’attuale “vogliamo lottare per vincere“, segno che ormai l’intero universo milanista ha invertito la rotta rispetto al passato.

Futuro

Logico che sul finire del 2021 sia arrivato anche il rinnovo di contratto per il tecnico, amatissimo dai suoi calciatori e dalla tifoseria, ma anche da dirigenza e proprietà, conquistate dal lavoro di un allenatore umile ma assai concreto ed ambizioso. Pochi proclami e tanti risultati, poche frasi ad effetto e tanto pragmatismo, oltre ad aver allestito una squadra in grado di giocare pure un ottimo calcio e, dettaglio tutt’altro che disprezzabile, aver migliorato tutti i giocatori in rosa, aumentandone il valore economico ed il livello tecnico. Ecco perché la grande risorsa del Milan si chiama Stefano Pioli, uno che al momento di accettare i rossoneri era cercato dalle genovesi e dal Brescia e che oggi, se dovesse tornare disoccupato, avrebbe senza dubbio tutt’altro tipo di offerte.

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