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Troppo Milan per la Lazio: poker rossonero e ora doppio derby

Leao, Giroud e Kessiè mettono la firma su una prestazione sontuosa di tutto il Milan. Ritorno in campo per Tomori e Rebic.

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MAIGNAN – Il principe dell’area di rigore, la serenità che offre a tutta la squadra con le sue uscite perentorie non ha prezzo. 6,5 

CALABRIA – Chiamato al compito più delicato di giornata, tenere a freno Zaccagni che con la maglia del Verona lo ha già messo parecchio in difficoltà. Lo fa con qualche patema d’animo iniziale e relativa tranquillità dopo. 6,5 

KALULU – Energia e tempismo: l’intervento su Zaccagni al 5’ fotografa la ragione per cui Pioli continua a puntare su di lui. Quando si distrae, complice la partita ormai indirizzata, e sbaglia un facile disimpegno (72’) va immediatamente a recuperare. 6,5 

ROMAGNOLI – È il capitano rossonero a stappare la partita al 24’ con un assist illuminante per Leao che la butta dentro. Applausi a scena aperta per tutti. A inizio ripresa è lui a chiudere su Felice Anderson entrato pericolosamente in area di rigore. Prestazione sontuosa. 7,5

HERNANDEZ – Consapevole di avere energie da spendere visto che il prossimo match dovrà guardarlo dalla tribuna, entra in campo con il cipiglio del leader e al quarto d’ora fa ammonire Luiz Felipe che lo abbatte per fermarlo. Cattedratico nella gestione allo spirare del primo tempo di quel pallone che finisce millimetricamente sul mancino di Giroud per il 3-0 rossonero. 7,5

TONALI – Sempre più leader del centrocampo rossonero, blocca una ripartenza di Zaccagni ma è costretto a farlo con il fallo che gli vale giallo e squalifica per l’eventuale semifinale. Esce all’intervallo per fare spazio a Bennacer. 6,5

KESSIÈ – Dopo la prestazione insufficiente offerta nel derby, l’inizio dell’ivoriano è in linea con quando visto sabato pomeriggio: un paio di passaggi sbagliati e una sensazione di poca serenità, frutto probabilmente della situazione contrattuale che riempie i pensieri del Presidente. Al minuto 11’ gli capita sul sinistro una buona opportunità, ma il sinistro di Franck è centrale e facile preda di Reina. È sicuramente uno dei meno brillanti in questa serata scintillante del Milan, ma poi si toglie lo sfizio di mettere il sigillo definitivo al match con la rete del 4-0 seguita anche dalla classica esultanza con saluto militare sotto la curva, come non si vedeva da un po’. Che sia un segnale? 6,5

MESSIAS – Rinvigorito dalla confortante prova offerta nel derby, parte subito forte con un paio di accelerazioni molto interessanti. Addirittura esaltante quella in velocità al 37’ che però non viene sfruttata dai compagni. Esce al quarto d’ora della ripresa dopo aver soddisfatto pienamente le aspettative di Pioli. 7

BRAHIM DIAZ – Vivace come nei suoi giorni migliori, non sempre efficace nei suoi tentativi di dribbling. È però lui che innesca con due geniali intuizioni entrambe le reti di Giroud segnate sul finire del primo tempo. Nella ripresa, malgrado il risultato acquisito, lo spagnolo ci prova ancora, a conferma di una condizione fisica finalmente ritrovata. 7,5

LEAO – Quando abbassa la testa e parte lancia in resta dà la sensazione di poter strappare su tutto e tutti, peccato che non lo faccia così spesso. Quando però Romagnoli gli mette la palla giusta in profondità il brasiliano non può esimersi e infila Reina con un sinistro radente. Sorprendente vederlo rientrare e scippare il pallone da dietro a Felipe Anderson in una grande giocata difensiva. Staripante al 41’ quando, servito in profondità da Brahim Diaz, dribbla un avversario e mette in mezzo un cioccolatino per Giroud che timbra il 2-0. Al 56’ si avventura da solo contro l’intera difesa biancoceleste, li supera tutti in velocità fino a quando l’ultimo avversario non lo rade al suolo. L’unica maniera per fermare Rafa in certe giornate. 8

GIROUD – Il re delle sponde. Se solo i vari Diaz e Messias imparassero come muoversi quando la palla arriva dalle parti del francese, vedremmo un Milan molto più pericoloso. La cosa importante è che sia lui a capire i suoi compagni e così quando prima Leao e poi Theo Hernandez vanno via sulla sinistra e la mettono in mezzo, Oliviero lo sparviero si fa trovare pronto per ribadire in rete due volte in quattro minuti. Esce al 60’ e San Siro gli tributa una meritata standing ovation. E ancora una volta, come già nel derby, il voto e il suo numero di maglia coincidono. 9

BENNACER – Entra a inizio ripresa e Pioli lo spedisce subito sulle tracce di Luis Alberto. La garra con cui entra in campo è quella giusta. 6,5

REBIC – L’attesissimo ritorno in campo del croato si materializza dopo 60’, entra al posto di Giroud ad agire da centravanti di movimento. La vitalità è apprezzabile, così come lo spirito con cui si getta nella mischia. Prova anche a concludere a rete ma Reina dice no. 6,5

SAELEMAEKERS – Fa tanto movimento ma anche confusione, come quando al 70’ finisce per ostacolare Brahim Diaz lanciato verso la metà campo avversaria. Comunque fa tanta legna e si rende utile. 6

TOMORI – Un boato accoglie il ritorno in campo di Fikayo, a un mese di distanza dall’infortunio al ginocchio patito proprio nel turno precedente di Coppa Italia contro il Genoa. 6

MALDINI – s.v.

PIOLI – La scelta della vigilia è decisamente conservativa: rispetto alla formazione titolare scesa in campo nel derby, le novità solo solo quelle di Messias e Brahim Diaz, i due che hanno cambiato il corso della stracittadina qualche giorno fa. Ma è una scelta che paga vista la maniera con cui il Milan annienta la Lazio e si regala un doppio derby in semifinale di Coppa Italia. 7,5

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