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Analisi

Milan: quei segnali da cogliere

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La vittoria ottenuta dal Milan sabato sera a Cagliari è di quelle che nell’arco di una stagione possono pesare più di altre, perché giunta su un campo difficile, in condizioni climatiche complesse e in un momento decisivo del campionato, soprattutto dopo il pareggio dell’Inter contro la Fiorentina. Inciampare alla Sardegna Arena era un rischio enorme, la squadra di Pioli ha invece scavalcato l’ostacolo con le solite sofferenze ma ha aumentato il vantaggio in classifica sulle inseguitrici, arrivando alla sosta con 3 punti sul Napoli e 6 sull’Inter che ha una gara in meno.

Indicazioni

Eppure, in Sardegna il Milan ha corso qualche serio pericolo, soprattutto dopo non essere stato in grado di chiudere la partita nonostante le molteplici occasioni per raddoppiare, esattamente come accaduto nelle ultime partite, col risultato che è sì arrivato il terzo 1-0 di fila, ma col rischio di subire la beffa finale se il colpo di testa di Pavoletti anziché colpire la traversa fosse entrato in rete. Il rovescio della medaglia in tal senso, però, è il segnale lanciato al campionato o forse che il campionato stesso ha lanciato ai rossoneri: vincere partite così vuol dire che l’annata può essere di quelle buone.

Cinismo

Si diceva della traversa finale colpita dal Cagliari che avrebbe potuto costare al Milan due punti forse determinanti nella corsa scudetto. Ecco, uno degli obiettivi di Pioli da qui alla fine del campionato dovrà essere quello di inculcare nella mente dei propri giocatori la voglia e la capacità di finalizzare almeno un paio delle innumerevoli palle gol create. Brahim Diaz, Theo Hernandez, Giroud, Calabria, Saelemaekers hanno gettato alle ortiche l’opportunità per siglare il gol della tranquillità, quello che chiude le partite, quello che potrebbe essere rimpianto la prossima volta.

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