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Leao gol-scudetto e miracolo di Maignan: il Milan ci crede davvero

Al termine di una partita complicata, rovinata da tante, troppe palle gol sciupate nel corso del match, ci pensa il portoghese a regalare i tre punti alla banda di Pioli. Una vittoria meritatissima al cospetto di una bella Fiorentina.

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MAIGNAN – La sua giocata più bella è uno stacco di testa al limite dell’area di rigore in anticipo su Gonzalez al 61’. Fino al consueto miracolo di giornata che arriva puntuale al 76’: un intervento al limite dell’impossibile, e in due tempi, su un’incornata imperiale di Cabral che anticipa Theo. 7,5 

CALABRIA– Non attentissimo in occasione del filtrante per Messias abbondantemente in fuorigioco da cui nasce il gol di Theo al 7’, poi annullato. Distratto anche al 10’ quando su azione da calcio d’angolo Igor sfiora il gol con Calabria che lo guarda a distanza. Quindi un paio di lanci sballati a confermare un inizio non brillantissimo. Al 41’ ha una buona opportunità per segnare ma il suo destro dal limite vola in curva. Il secondo tempo di Davide è all’insegna della generosità di una notevole confusione, ma nei minuti finali la garra del capitano rossonero si fa sentire. 6

KALULU – Quando il compagno di reparto Tomori sembra in difficoltà subentra Pierino a coprire. Attento in copertura al 76’ su Cabral lanciato a rete. 6,5 

TOMORI – La Fiorentina spinge per cui non è giornata di relax per i difensori rossoneri. Però l’inglese non disdegna anche qualche proiezione offensiva a supporto dei suoi compagni di squadra. Al 67’ sfodera un salvataggio in area che vale quanto un gol. 7

HERNANDEZ – Calabria e Messias, in combinata, annullano la pregevole segnatura di Theo dopo 7 minuti di gioco. Al minuto 11’ però ha di nuovo l’occasione giusta, stavolta sull’amato mancino, ma la conclusione del francese sfila via a lato. Ottimo anche in chiusura, specie al 23’, a conferma di una sempre crescente sicurezza anche in fase difensiva. Indossa il mantello di SuperTheo al 32’, ruba palla a Duncan e innesca il turbo sulla sinistra, ma il suo cross non viene raccolto dai compagni. Al 53’ Tonali lo mette davanti alla porta ma il mancino del 19 vola alto. 7

KESSIÈ – Il Presidente dei tempi d’oro si lascia ammirare al quarto d’ora quando infila un assist al bacio per Giroud che non capitalizza. Prezioso anche in chiusura, con un salvataggio al 20’ dopo una respinta di Maignan. Dopo una mischia in area, tenta di sfondare con un bel sinistro al 51’ ma Terracciano ci mette una pezza. Esce nel finale ma è uno dei più lucidi nel pomeriggio complicato del Milan. 7

TONALI – Straordinario quando esce palla al piede dalla propria area di rigore, non altrettanto preciso in alcuni rilanci finiti sui piedi dei giocatori viola. Superlativo al 53’ quando ruba palla in mezzo al campo e mette Theo solo davanti al portiere, senza purtroppo vedere coronata con il gol la sua grande azione. 7

MESSIAS – Reduce dall’ottima prestazione dell’Olimpico, fa un grosso passo indietro contro la Fiorentina. Non gli riesce una sola giocata e Biraschi gli mette sempre la museruola. Al 55’ esce senza lasciare traccia nella partita. 4,5

BRAHIM DIAZ – Quello che sconcerta dello spagnolo è il modo in cui sbaglia palloni che per un giocatore delle sue qualità tecniche dovrebbero essere semplicissimi. Per conferma, riguardate al 22’ l’assist nitido per Leao e Kessiè lanciati a rete, spedito invece tra le braccia di Terracciano. Oppure quello al 35’, peraltro dopo essersi liberato con un bel dribbling, malamente indirizzato verso nessuno. Efficace però la sua ripartenza in avvio di secondo tempo da cui nasce la palla gol più nitida per il Milan. Quindi esce per far spazio a Krunic. 5,5

LEAO – Avvia la ripartenza giusta dopo 11 minuti, guadagna la superiorità numerica e mette in condizione Theo di segnare, ma la mira del francese non esemplare. Si ritrova spesso e volentieri raddoppiato e triplicato, ma in quei casi Rafa non ha la prontezza di cambiare gioco e pescare qualche suo compagno libero, anzi si incaponisce e finisce per andare a sbattere contro il muro viola. Quando sgasa però è immarcabile e infatti al 40’ Venuti è costretto ad abbatterlo rimediando un giallo. Sconcertante il gol sbranato dal portoghese all’alba della ripresa, un destro comodo dal dischetto del rigore spedito direttamente al terzo anello. E dopo un secondo tempo di inesprimibile inconsistenza, da un rinvio sbagliato Terracciano, proprio Leao spedisce in fondo al sacco un pallone che al minuto 81’ può significare tantissimo. A due minuti dalla fine, con gli ultimi scampoli di energia, si invola sulla sinistra e viene anticipato con un contatto molto, ma molto discutibile in area di rigore. Per Valeri e Irrati al Var però non c’è nulla. 7,5

GIROUD – Il bomber implacabile applaudito spesso quest’anno lascia tutti a bocca asciutta al 15’ quando si divora clamorosamente un gol a tu per tu con Terracciano. Prova a farsi perdonare con l’assist per Leao al 47’ ma Rafa scalpella una grande azione rossonera. 5,5

REBIC – Entra e si iscrive subito al club di divoratori di gol del Milan: al 59’ gli spiove un pallone tutt’altro che impossibile sul destro ma la conclusione del croato finisce a lato. Bravo subito dopo a partire in dribbling sulla sinistra e mettere un pallone in mezzo salvato miracolosamente da Bonaventura. Troppo morbido nella conclusione al 71’ a porta spalancata. Alla fine l’arbitro azzera tutto per un precedente fuorigioco, ma l’occasione sfumata resta. È comunque Ante uno dei più brillanti del reparto offensivo rossonero. 6,5

KRUNIC – Il suo lo fa sempre ed è questo il motivo per cui Pioli punta sempre su di lui. Anche stavolta missione compiuta. 6

IBRAHIMOVIC – Un boato sconquassa San Siro al 66’ quando il numero 11 in maglia rossonera entra in campo. Si fa notare con un colpo di testa alto e qualche appoggio ai compagni, ma la sua presenza in campo si fa sentire sempre. 6

BENNACER – Entra per mettere ordine nel finale e rifila subito un pestone a Torreira che gli vale il giallo. 6

PIOLI – Il suo Milan rischia di subire la doccia gelata dopo appena 60 secondi di gioco, non esattamente un gran segnale dopo i gol incassati nei primi minuti di gioco nel Derby di Coppa Italia e a Roma contro la Lazio. Poi però i rossoneri prendono in mano le redini le gioco e iniziano a spingere, evidenziando però un limite apparso spesso chiaro nelle ultime settimane: i suoi solisti, Theo, Leao, ma anche Messias e Brahim, si ostinano a voler risolvere la partita da soli, partono a testa bassa e finiscono per schiantarsi contro il muro viola. In frangenti come questi invece è d’obbligo giocare da squadra, ritrovare collaborazione e unità d’intenti. Nella ripresa la pressione resta costante, ma anche l’imprecisione sotto porta. Fino a quando Leao non trova il pertugio giusto a 10 dalla fine per regalare i tre punti al Milan. 6,5

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