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Analisi

Quanto vale ora il Milan

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La cavalcata del Milan verso lo scudetto è quasi giunta alla meta ed una sola partita con appena un punto da conquistare separa i rossoneri da un titolo che poco più di due anni fa appariva semplicemente impensabile. Il lavoro è stato duro e le difficoltà tante per il club milanista e per l’allenatore Stefano Pioli, anche perché il Milan partiva da una situazione societaria disastrata dopo la fine dell’era Berlusconi ed il deleterio interregno cinese, valeva poco dal punto di vista economico ed ancor meno da quello tecnico. La ricostruzione è stata totale, ma oggi si vedono i rigogliosi frutti.

Valore

Il fondo Elliott (proprietario della società milanese) è in trattativa con due gruppi per la cessione del Milan, valutato oltre 1 miliardo di euro, vale a dire oltre il doppio di quando la famiglia Singer ha preso in mano le redini del sodalizio rossonero. La proprietà statunitense ha ripianato i debiti, ha risanato le casse societarie, ma non per questo svalutando le potenzialità tecniche della squadra, anzi, grazie alle campagne acquisti dei dirigenti Maldini e Massara, nonché della bravura del tecnico Pioli, la rosa del Milan vale oggi di gran lunga di più rispetto all’inizio di questa favolosa avventura.

Singoli

Basti pensare a Rafael Leao, giunto a Milano dal Lille per quasi 40 milioni di euro e che oggi ne vale quantomeno il doppio. E che dire di Mike Maignan, portiere francese chiamato a raccogliere l’eredità di Donnarumma? 16 milioni ed il Milan l’ha fatto suo, volesse rivenderlo oggi ne incasserebbe almeno il triplo. O Pierre Kalulu, sbarcato in Italia per pochi spiccioli ed esploso in coppia con Tomori, un altro che al Chelsea era un esubero e che in questo momento è uno dei migliori difensori della serie A. Menzioni anche per Calabria, Bennacer e Theo Hernandez, tutti diventati top del campionato italiano.

Futuro

E se è vero che il Milan ha lasciato per strada i rinnovi di Donnarumma, Calhanoglu e Kessie, perdendo così l’opportunità di incassare del danaro dalle loro partenze, è altrettanto palese che la strategia societaria attuata finora dal club milanista è stata alquanto redditizia: tutti hanno aumentato il proprio valore economico e tecnico, perfino Stefano Pioli quando è stato chiamato ad ottobre del 2019 era richiesto dalle genovesi e dal Brescia, mentre oggi potrebbe tranquillamente ambire ad altre panchine di prestigio in Italia e, chissà, magari anche in Europa. Il Milan vince, insomma, in campo e pure fuori.

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