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Analisi

Pioli ritrova il suo Milan e scopre un gioiello

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Il Milan si ritrova dopo due partite buone ma non eccezionali, batte in scioltezza il Bologna, crea tanto e rischia pochissimo, torna a casa con 3 punti e la consapevolezza di essere ancora la squadra bella e famelica che ha portato allo scudetto dell’anno scorso. Contro i felsinei, i rossoneri hanno dimostrato cattiveria, precisione, concretezza, hanno vinto quasi tutti i contrasti, non hanno lasciato alla squadra di Mihajlovic che qualche briciola che ha fatto appena il solletico a Maignan. Una partita semplice solo in apparenza e che il Milan ha reso semplice grazie alla sua forza.

Scoperte e riscoperte

Qualcuno aveva criticato Leao dopo le prime due prove opache del portoghese? Ebbene, l’attaccante lusitano ha ricacciato in gola i mugugni con un gol e un assist, anche se probabilmente le luci della ribalta se le è prese Charles De Ketelaere, alla prima da titolare a San Siro. Il fantasista belga ha mostrato personalità e qualità tecniche, ha fornito l’assist per il primo gol, ha deliziato i tifosi con tocchi di fino, aperture ed una corsa leggera ed elegante che ha immediatamente riportato agli occhi della gente Ricardo Kakà che giusto 19 anni fa si faceva scoprire dal popolo milanista.

Predestinato

Il belga è salito alla ribalta pur senza strafare e pur, sostanzialmente, senza mai calciare in porta ma dando sempre l’impressione di essere al centro della scena, di avere doti tecniche e fisiche, di non soffrire un palcoscenico come San Siro che esalta e sprona ma che è pure parecchio esigente. De Ketelaere si è imposto, il suo percorso è appen incominciato, ma le premesse sono davvero importanti. Due parole, infine, per un altro esordiente, ovvero Yacine Adli che in pochi minuti ha fatto pressing, ha corso, ha picchiato, si è beccato un cartellino giallo ed ha pure calciato in porta. Belle sensazioni.

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