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Analisi

Milan: gli errori di Reggio Emilia da non ripetere

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Il campionato è iniziato da poco, anzi da pochissimo, ed il Milan ha sinora destato buone impressioni, è ancora imbattuto, ha vinto due partite su quattro e si è dimostrato una squadra molto solida, matura e certamente più consapevole rispetto ad un anno fa. Ciò nonostante, qualche crepa nella formazione di Stefano Pioli c’è ancora, come del resto ha confermato lo scialbo 0-0 ottenuto in casa del Sassuolo martedì pomeriggio, una prova incolore con poche occasioni da gol e qualche imprecisione di troppo, tanto in attacco quanto in difesa.

Mancanze

In vista del derby di sabato pomeriggio e delle successive sfide contro Sampdoria e Napoli, è opportuno che Pioli faccia tesoro degli errori commessi a Reggio Emilia. La difesa, ad esempio, pur mancando di Calabria e Kalulu, è andata nel panico in occasione del calcio di rigore concesso al Sassuolo e poi parato da Maignan. Anche la posizione di Theo Hernandez ha suscitato qualche perplessità: il francese si è accentrato spesso, troppo, non ha consumato la fascia come il suo solito e non è stato pericoloso in una posizione ibrida che lo ha praticamente escluso dal gioco.

Sterilità

E poi l’attacco: partendo da destra, Saelemaekers è stato impreciso, falloso ed inconcludente, gli è subentrato Messias e le cose sono migliorate appena. Al centro, Brahim Diaz è stato inghiottito dalla retroguardia di Dionisi e De Ketelaere, nonostante qualche spunto, non si è mai reso pericoloso. A sinistra, Leao è stato l’unico a calciare in porta ma aveva le polveri bagnate e non era in una delle sue giornate migliori. Infine, Giroud: impreciso, pasticcione e nervoso, il centravanti francese ha vagato per l’area di rigore senza incidere.

Rimedi

Nulla di irrimediabile, per carità, eppure il Milan deve iniziare a dare continuità ai risultati cercando di inanellare almeno 2-3 vittorie di fila. Per riuscirci, a partire dalla sfida contro l’Inter che non è esattamente la più semplice, Pioli dovrà probabilmente concedersi meno rotazioni (impossibile cambiare 5-6 elementi senza pagare dazio) e fornire alla manovra milanista maggior velocità e concretezza negli ultimi 16 metri: troppo spesso Bennacer ha recuperato palloni importanti sulla mediana senza poi riuscire a smistarli per le punte. Il Milan c’è, ma i meccanismi vanno oliati.

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