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Analisi

Il Milan riparte vincendo con qualche crepa in una prova di forza

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Il 2023 del Milan si apre con una vittoria, la seconda consecutiva se si considera il 2-1 sulla Fiorentina dello scorso 13 novembre, ultima giornata prima della sosta, che lascia i rossoneri in scia al Napoli capolista. A Salerno, la formazione milanista ha dominato in lungo e in largo, ha creato e sprecato tantissimo, alla fine ha vinto ma ha rischiato di rianimare una Salernitana praticamente inoffensiva per l’intera gara ma che ha comunque tenuto aperto il confronto fino all’ottavo minuto di recupero concesso da un arbitro che ha puntualmente seguito la moda dei Mondiali, ennesimo scempio di un calcio ormai ridotto a semplice show.

Forza

All’Arechi, comunque, il Milan ha dimostrato una forza esplosiva eccezionale: Leao imprendibile, Theo Hernandez in palla, la coppia di centrocampo Bennacer-Tonali ottima nel palleggio, con il mediano bresciano autore anche di un gol e un assist. I campioni d’Italia hanno sfruttato l’atteggiamento spregiudicato dei campani, affondando in contropiede con una facilità disarmante, soprattutto quando Leao ha innestato il turbo lasciando sul posto i difensori granata ed aprendo spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e degli uomini della trequarti.

Da rivedere

Eppure, qualche nota dolente a Salerno c’è stata, perché in contrapposizione alle citate devastanti ripartenze, il Milan ha palesato mancanza di cattiveria ed inconsistenza davanti dove Giroud è apparso troppo nervoso e si è fatto pure ammonire per proteste, mentre gli altri calciatori che si sono ritrovati di fronte ad Ochoa (spacciato per fenomeno dai vari telecronisti, ma a cui le punte milaniste hanno tirato addosso) hanno pensato più ai fronzoli (vedi il tacco assurdo di Dest) che al pragmatismo. E così, una partita da stravincere è stata vinta di misura, un campanello d’allarme che in altre circostanze potrebbe squillare a decibel altissimi.

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