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Analisi

Nella difesa del Milan nessuno ha più sicurezza

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Il 2023 è iniziato da appena due settimane e il Milan ha già incassato 6 reti in 4 partite (una contro la Salernitana e il Torino, due contro Roma e Lecce) fra campionato e Coppa Italia, senza contare le amichevoli di dicembre nelle quali la squadra di Pioli ha buscato gol come se piovesse. In generale, i rossoneri non chiudono imbattuti una partita dallo scorso 8 novembre a Cremona quando fecero 0-0 con la Cremonese che da allora ha sempre perso ed ha pure esonerato l’allenatore, palesando limiti evidenti in quella fase difensiva che solamente un anno era il fiore all’occhiello della squadra.

Certezze

L’assenza di Maignan si fa sentire pesantemente, soprattutto perché Tatarusanu, pur non commettendo errori clamorosi, non riesce ad infondere quella sicurezza di cui il portiere francese è maestro e fuoriclasse. Eppure, la mancanza di Maignan (che, peraltro, chissà quando tornerà a giocare, forse tra un mese, forse fra due, forse l’anno prossimo) non può spiegare la clamorosa involuzione della retroguardia milanista che sabato pomeriggio a Lecce ha sbandato più di una volta, rischiando di chiudere il primo tempo sullo 0-3 a causa di sbadataggini epocali dei difensori.

Rimedi

Prendiamo Kalulu, ad esempio, uno dei migliori per distacco nel rendimento del Milan degli ultimi due anni e che allo stadio Via del Mare è andato completamente in bambola, così come Theo Hernandez (mai così male da quando è in Italia), per non parlare di Dest che scatta, si agita, ma il più delle volte sembra correre sul posto, ovvero non crea nulla di pericoloso. La difesa del Milan è stata un muro fino allo scorso anno, in questa stagione è invece un colabrodo, Pioli deve ritrovare compattezza e solidità, cambiando modulo o interpreti, o più semplicemente ricreando quel clima di serenità che ha condotto appena 8 mesi fa allo scudetto.

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