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Analisi

Il popolo milanista chiede la testa di Pioli, ma le alternative dove sono?

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Va detto, il mese di gennaio del Milan è stato un’oscenità, un concentrato di bruttezza che da tempo non si vedeva dalle parti di Milanello e che lo scudetto di 8 mesi fa aveva fatto dimenticare. E invece, con l’avvento del 2023 sono arrivate tante sconfitte, una marea di gol subiti e la quasi certezza di chiudere la stagione senza trofei in mano, considerando che il Napoli è a +15 in classifica, che la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia sono volate via e che vincere la Coppa dei Campioni appare anche più di un sogno per il Milan (e per il calcio italiano) attuale. La realtà, invece, in casa milanista sembra oggi un incubo e col derby alle porte.

Panchina

Sotto accusa sono finiti un po’ tutti, dalla proprietà alla dirigenza, dai calciatori all’allenatore. Ecco, proprio Stefano Pioli è uno dei principali responsabili del tracollo rossonero e per molti tifosi sarebbe giunto addirittura il momento di ringraziare il tecnico emiliano per l’ottimo lavoro svolto, fargli svuotare l’armadietto di Milanello e consegnare il suo ruolo a qualcun altro. Detto che né Maldini e né Massara (e nemmeno il club) hanno alcuna intenzione di esonerare Pioli neanche se dovesse perdere contro l’Inter, sembra altamente complicata una separazione a giugno, perché il tecnico gode di grande fiducia.

Alternative

E poi, chi potrebbe sedersi sulla panchina del Milan (oggi o in estate) e garantire immediatamente continuità di risultati col suo predecessore? Gente come Guardiola, Klopp, Conte, Pochettino e compagnia cantante è irraggiungibile per questioni economiche e l’impressione è che la società rossonera potrebbe orientarsi su un profilo giovane che si adatti al progetto e alle esigenze del Milan. Il nome maggiormente in voga fra i tifosi è quello di Roberto De Zerbi, ma strappare l’ex allenatore di Foggia e Sassuolo al Brighton (dove sta ottenendo ottimi risultati) sarebbe complicato e assai costoso.

Ragionamenti

Vincenzo Italiano è poi un altro elemento che potrebbe fare al caso del Milan: giovane, preparato, attento ai dettagli, bravo a lavorare con gli under 23, votato al gioco organizzato e offensivo come piace ai rossoneri. Più rischiose le piste che portano a Dionisi del Sassuolo e a Paolo Zanetti dell’Empoli, ritenuti ancora acerbi e senza esperienze in grandi piazze come Milano, così come complicata sembra una pista estera. In realtà, comunque, il Milan non pensa affatto ad un cambio in panchina, perché le alternative non convincono e perché nessuno conosce questo gruppo come Stefano Pioli.

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