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Analisi

Il Milan dello scudetto distrugge il Napoli fra sogni, speranze e rimpianti

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Che Milan, signori! Il Milan dello scudetto, il Milan di inizio stagione, quella stessa squadra che da inizio 2023 non si era quasi più vista e che improvvisamente è risorta a Napoli abbattendo la miglior squadra del campionato, letteralmente annichilita dai rossoneri che sono tornati irresistibili, compatti, concreti, arrabbiati, in piena corsa per un posto in Coppa dei Campioni e, perché no, per arrivare in fondo in quella stessa competizione nell’edizione in corso. Il Napoli sarà stato pure distratto dall’impegno europeo e da uno scudetto ormai in tasca, ma i meriti del Milan al San Paolo sono innegabili.

Meraviglia

Un Milan sontuoso quello di Napoli, una difesa rocciosa e concentrata, un portiere con la calamita sui guanti, centrocampo di ferro con Tonali e Krunic a mordere le caviglie di Zielinski ed Anguissa, e con Bennacer a seguire l’altro regista Lobotka e ad innescare l’attacco, per non parlare di un Saelemaekers indiavolato, di un Brahim Diaz in formato mondiale e, soprattutto, di un Leao uscito dal letargo e tornato ad essere il trascinatore tecnico della squadra. Il cambio modulo ha certamente influito sul rendimento del portoghese, ma è evidente come anche nella sua testa sia cambiato qualcosa.

Recriminazioni

Eppure, nonostante il 4-0 di Napoli, sul volto di ogni milanista c’è un velo di malinconia: ma dov’è stato questo Milan per tutto il campionato? Ma perché non si è espresso sempre così? Pensate ad una prestazione simile anche solo per un tempo contro Udinese, Fiorentina e Salernitana, o a Cremona, o a Lecce, per non parlare degli scempi di gennaio in cui i rossoneri hanno sostanzialmente buttato al vento scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italiana. La stagione poteva avere un altro sapore dalle parti di Milanello, ma può ancora riservare sorprese per una squadra a cui troppo spesso è stato celebrato un anticipato funerale.

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