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Incompiuta Milan: tre colonne e un solo vero responsabile

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DONNARUMMA – Vola in uscita al 3’ togliendo una palla dalla testa di Douglas Costa. Ipnotizza Ronaldo in occasione del rigore che probabilmente sfiora anche con la punta delle dita. La parata più difficile del primo tempo è al 31’ su tiro a botta sicura di Matuidi, poi anche CR7 prova a prendersi la rivincita con Gigio stuzzicandolo con un sinistro da fuori. Naturalmente Gigio neutralizza l’offensiva con disinvoltura. Nella ripresa un paio di respinte a pugni chiusi, dino al 94’ quando respinge pure l’ultima offensiva juventina mantenendo la porta inviolata. 7

CONTI – L’esperienza negativa del rigore subito all’ultimo minuto del match di andata sembra non aver sortito alcun effetto in Andrea Conti che regala un rigore alla Juve per colpa di un gomito largo. È tra quelli chiamato al lavoro più arduo contro Douglas Costa, ma dopo un inizio complicato cresce alla distanza. 6

KJAER – La sua esperienza si rivela decisiva in un match tutto sulla difensiva. La partita del danese è un concentrato di anticipi e colpi di testa a spazzare, ma il suo capolavoro arriva al 71’ quando toglie letteralmente dalla testa di De Ligt un pallone solo da appoggiare in rete. Al 79’ potrebbe farne addirittura un altro di miracolo, stavolta nell’area di rigore opposta, ma la precisione di Kjaer lascia a desiderare. 7,5

ROMAGNOLI – Ancora terrorizzato dalla serpentina che nel precedente Juve-Milan di campionato condannò i rossoneri ad una sconfitta immeritata, il capitano entra subito duro sull’argentino, tanto per fargli capire l’aria che tira. Cerca di tenere compatta la retroguardia, specie dopo i due minuti devastanti rigore-palo-rosso che lasciano il Milan in inferiorità numerica. Svetta con autorevolezza sugli attaccanti juventini. In chiusura di tempo ha una buona occasione di testa, ma sfiora il pallone. Una perfetta scivolata su Cristiano Ronaldo lanciato a rete al 54’ provoca gli applausi di tutti i 300 presenti allo Stadium. Sempre più la colonna portante di questa squadra. 7,5

CALABRIA – Dybala lo scherza e lo espone ad una figuraccia dopo nemmeno 2 minuti. Piano piano però Calabria cresce, anche a livello di personalità. Il cross di sinistro non è esattamente tra le sue principali qualità, ma il suo contributo alla fine è sufficiente. 6

KESSIÈ – È l’ultimo arrivato a Milanello e in alcuni momenti della partita si nota. Lotta, combatte, offre appoggio a Bennacer, ma la corsa non sempre è brillantissima. Paradossalmente, quando sarebbe lecito attendersi un calo fisico, l’ivoriano inizia a fare la voce grossa in mezzo al campo, sradicando palloni dai piedi degli avversari e tentando anche qualche ripartenza. 6

BENNACER – Duro in mezzo contro Bentancur e sempre nel vivo di gioco. Non precisissimo nei calci da fermo, ma anche negli appoggi. L’errore ad inizio ripresa, quando in uscita dall’area perde un pallone sanguinoso, rischia di essere letale, ma Dybala sciupa l’occasione. Anche l’algerino però conclude il match in crescendo, come tutto il resto della squadra rossonera. 6

PAQUETA’ – La rincorsa su Alex Sandro dopo appena 60 secondi è apprezzabile ma lasciarsi saltare in quel modo è francamente da polli. Per Lucas quella contro la Juve è una partita complicata: poco coinvolto dal punto di vista offensivo e sempre all’inseguimento del connazionale Douglas Costa. E purtroppo ne esce fuori spesso sconfitto. Nella ripresa però l’ex Flamengo si scuote dal torpore e lascia intravedere sprazzi del suo talento. Nulla di sensazionale ma la suggestione che Paquetà possa essere considerato un calciatore recuperato resta. 6

BONAVENTURA – Innervosito dal doppio episodio negativo (rigore contro ed espulsione di Rebic), abbatte Bentancur, ma Orsato lo grazia. Ha una buona occasione sul destro al 34’, in occasione di una rarissima ripartenza del Milan, ma Jack cincischia e perde il tempo giusto per la conclusione. Tenta anche il bis al 36’, ma dopo uno stop elegante si incaponisce con un paio di dribbling inutili e l’opportunità sfuma. In avvio di secondo tempo si concede con una bella giocata sulla destra e conseguente cross in mezzo che Calhanoglu non trasforma in rete. È la sua ultima azione, perchè poi Pioli lo richiama in panchina. 5,5

CALHANOGLU – Lotta come suo costume in ogni zona del campo, anche nell’area di rigore di Donnarumma. Prova anche a suggerire per i suoi compagni di reparto, prima per Paquetà, poi per Bonaventura, ma senza successo. Provoca il giallo a Pjanic alla fine del primo tempo. Conferma di essere uno dei più in palla del Milan anche ad inizio ripresa, quando con un colpo di testa di poco a lato impensierisce la difesa juventina. Poi, al contrario di tanti suoi compagni, piano piano finisce la benzina e conclude il match in affanno. 6

REBIC – Peggior ritorno in campo non poteva esserci per l’attaccante croato del Milan: praticamente non tocca neppure un pallone, però stampa una pedata pericolosissima ad altezza d’uomo ai danni di Danilo e dopo 17’ finisce già sotto la doccia. Sconsiderato. 3

LEAO – Entra al posto di Bonaventura, ma non regala il cambio di passo sperato da Pioli. Al 59’ un controllo di tacco inutile e sbagliato fotografa perfettamente il perdurare del momento di confusione del portoghese. 5,5

KRUNIC – s.v. 

COLOMBO – s.v. 

SAELEMAEKERSs.v.

LAXALT – s.v. 

PIOLI – La formazione rabberciata che Pioli è costretto a schierare, grazie anche all’arbitraggio scientifico di Valeri nel match d’andata, non autorizzava soverchie illusioni alla vigilia, ma l’atteggiamento con cui il Milan scende in campo all’Allianz Stadium è fin troppo rinunciatario e timoroso. L’inferiorità numerica però, anzichè annichilire ulteriormente il diavolo, aiuta Romagnoli & compagni a serrare le fila e alla fine Donnarumma rischia solo su qualche tiraccio da fuori. Peccato che espulso Rebic al 15’, la potenza di fuoco rossonera sia ridotta ai minimi termini. E alla fine è quel rigorino di Ronaldo alla fine del match di andata a decidere la qualificazione. 6

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