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Analisi

Milan-Tonali: dubbi da sciogliere ed errori da non commettere

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MILANO – La trattativa fra Milan e Brescia per il riscatto di Sandro Tonali da parte dei rossoneri sembrava scontata, ma sta invece incontrando qualche ostacolo e vive una fase di stallo. Intendiamoci: Maldini, Massara e Pioli hanno puntato molto sul centrocampista classe 2000 e sono consapevoli che le difficoltà incontrate dal calciatore nella sua prima annata milanista erano da mettere in conto, ma qualche domanda sul processo di maturazione del talento bresciano, a Milanello se la stanno ponendo, ritardando così la chiusura dell’affare col club di Cellino.

Perplessità

I dubbi non sono ovviamente né tecnici e né tattici, ma caratteriali: Tonali è apparso spesso in difficoltà, confuso e timido, mantenendo costantemente un atteggiamento poco aggressivo in campo, tanto che nel finale di stagione Pioli lo ha schierato pochissimo. Al Milan si chiedono se il ventunenne sia in grado di reggere la pressione di un ambiente come Milano, del blasone milanista e di un San Siro che fra qualche mese tornerà ad essere pieno e che, si sa, è in grado di incitare i propri beniamini ma anche di mugugnare e mostrare tutta la propria insoddisfazione.

Ragionamenti

Ma il Milan non vuole agire d’impulso, non vuole privarsi frettolosamente di una promessa del calcio italiano senza avergli dato almeno una seconda possibilità, mostrandogli stima e fiducia dal riscatto prima e dall’impiego in campo poi. Le prestazioni di Manuel Locatelli in Nazionale, del resto, sono lì a dimostrare che non tutti i calciatori maturano ed esplodono alla stessa età e nello stesso momento, per cui proteggere, incitare e puntare ancora su Tonali sembra l’ipotesi più saggia per i rossoneri, a patto che naturalmente anche il ragazzo si scuota e mostri finalmente tutte le sue qualità.

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