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Miracolo a Milano: Giroud ribalta l’Inter e il Milan vede la vetta a un passo

Partita complicata per i rossoneri: subiscono la pressione interista per 70 minuti, poi il centravanti francese mette a segno una doppietta. Bene quattro rossoneri, ma Giroud è da standing ovation.

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MAIGNAN – Rischia di essere impallinato dal fuoco amico al minuto 11: il tiro dal limite di Brozovic è deviato di schiena da Kalulu e costringe Maignan ad un autentico miracolo. Dumfries lo chiama al bis al 28’ e anche stavolta l’aquila francese vola a stroncare le velleità nerazzurre. Si inchina a Perisic ma è sempre una sicurezza, specie nel finale quando abbranca in volo un paio di palloni lanciati nell’area rossonera durante il forcing finale dell’Inter. 7,5 

CALABRIA – Con un cross deviato al 4’ fa correre un brivido gelido sulla schiena degli interisti: il pallone sorvola di un niente la traversa. È l’unica discesa del terzino rossonero, fino a quella decisiva al 78′: è di Calabria il filtrante per Giroud che il centravanti francese trasforma in oro e in tre punti pesantissimi. 6

KALULU – Rischia di fare un frittatone all’11’ con una deviazione suicida su tiro di Brozovic, quindi una buona chiusura su Lautaro al 22’. Purtroppo però è il giovane francese a saltare completamente fuori tempo e consentire a Brozovic di portare in vantaggio l’Inter in chiusura di primo tempo. È il dazio da pagare a dover puntare su un giovanissimo in partite così importanti. Poi l’ex Lione prova a farsi perdonare con un anticipo elegante che consente al Milan una pericolosa ripartenza al 65’. 5,5 

ROMAGNOLI – Rade al suolo da dietro Dzeko a metà campo e dopo 20 minuti becca un giallo sanguinoso. Da quel momento in poi gestisce Dzeko e la partita con una calma olimpica che non sempre mette in mostra. 6,5 

HERNANDEZ – Viene abbattuto con una spallata subito in avvio e l’arbitro non fischia. Capita l’antifona e il metro arbitrale, sul ribaltamento di fronte butta giù Dumfries senza pagare dazio. L’olandese però gli salta letteralmente in testa al 10’, per fortuna del Milan c’è un fuorigioco precedente che porta all’annullamento del gol. Quello con il terzino interista è un duello rusticano che va avanti per tutto il match, fino al 93’ quando Theo è costretto a falciare l’avversario e rimediare il rosso. 6

BENNACER – Primo tempo di sofferenza, poi salva praticamente un gol fatto a inizio ripresa ed è l’unico che accanto a Tonali prova a ostacolare l’onda d’urto interista. Replica la grande giocata al 56’ quando toglie dai piedi di Dzeko una palla pericolosissima al limite dell’area. Ancora decisivo al 70’, sempre in chiusura nella propria area di rigore. Subito dopo il gol del pareggio ferma con un fallo una pericolosa ripartenza nerazzurra, incassa un giallo e Pioli lo richiama saggiamente in panchina. 7

TONALI – Sempre più uomo squadra di questo Milan, la sua percussione al 4’ è da applausi. Nel momento più complicato della squadra, dopo la mezz’ora del primo tempo, è il classe 2000 che prende in mano la squadra e con una sassata dal limite costringe Handanovic al grande intervento, restituendo ai suoi compagni un pizzico di convinzione in più. Ed è ancora Sandro a suonare la carica in avvio di ripresa con un altro gran tiro dal limite che sfila di un soffio a lato. 7

SAELEMAEKERS – Il primo e unico lampo del belga arriva al 19’: si libera al limite dell’area ma viene calpestato dalla difesa avversaria. Poi il nulla e all’intervallo resta negli spogliatoi. 5

KESSIÈ – Sembra più impegnato a fare lo stopper su Brozovic anzichè provare a costruire pericoli per la difesa interista. Il problema dell’ivoriano è che non riesce neppure a prendere la targa al regista interista e al 57’ Pioli lo richiama giustamente in panchina. 4,5

LEAO – Era il più atteso alla vigilia ma il suo primo tempo è da assente ingiustificato. Non gli riesce nulla, un dribbling, un passaggio, una giocata, e anche quando i compagni lo pescano bene in area, al 65’, il portoghese sparacchia alle stelle. Si rivede nei minuti finali quando con un paio di giocate mantiene il pallone e narcotizza il tentativo di offensive nerazzurre. 5

GIROUD – Subito un paio di sponde interessanti, poi sciupa una buona ripartenza rossonera al 12’. Oltre un’ora a prendere mazzate dai tre giganti nerazzurri, poi al 75’ si prende la scena: prima ruba palla a Sanchez a metà campo, poi si fa trovare pronto per l’assist di Brahim Diaz e riportare il Milan in parità. La perla di giornata però arriva una manciata di minuti dopo: riceve palla spalle alla porta, manda al bar De Vrij e la spedisce in fondo al sacco per il vantaggio rossonero. Una doppietta che lo proietta di diritto nell’Olimpo milanista, oggi e per sempre. 9

MESSIAS – Pioli punta sul brasiliano per dare un senso al derby del Milan. L’ex Crotone tiene decisamente più in tensione Bastoni, anche se non trova gli spiragli giusti per affondare. 6

BRAHIM DIAZ – Cercasi Brahim disperatamente. Toppata completamente la mossa di Kessiè trequartista, Pioli getta lo spagnolo nella mischia al 58’ sperando nel miracolo. L’ex Real ci mette un po’ di verve, tanto da meritare anche un giallo, ma è suo il pallone per Giroud che consente al Milan di impattare la partita. 6,5

KRUNIC – Entra a fare legna nei minuti finali per difendere i tre punti. Guadagna un giallo. 6

PIOLI – Primo tempo complicato per il Milan: sarà per il pressing asfissiante dell’Inter ma i rossoneri non tengono un pallone e non riescono a fare tre passaggi consecutivi. E stavolta non si può dare neppure la colpa al terreno di gioco. Il vantaggio nerazzurro all’intervallo è solo la naturale conseguenza. La mossa decisa da Pioli in avvio di ripresa per provare a raddrizzare il match è l’inserimento di Messias, ma quella che forse cambia la partita è la sostituzione di Kessiè (impalpabile) con Brahim Diaz. È lo spagnolo che mette la palla buona sui piedi di Giroud per il pareggio, poi ci pensa il centravanti francese a risolvere la pratica derby con un gol spettacolare sotto la sud che incendia San Siro. La vittoria della resilienza, al cospetto di una squadra superiore al Milan per 70 minuti abbondanti. 7

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