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Analisi

Milan: il rinnovo di Ibrahimovic fra speranze e realtà

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Zlatan Ibrahimovic ha giocato la sua ultima partita lo scorso 23 gennaio a San Siro contro la Juventus, uscendo dopo meno di mezz’ora a causa di un fastidio alla gamba che lo ha tenuto fuori per le successive gare di campionato contro Inter e Sampdoria, nonché in Coppa Italia con la Lazio. Ed il rientro dello svedese è tutt’altro che rapido, dal momento che il suo recupero procede bene ma a rilento ed il centravanti salterà certamente la sfida di sabato sera a Salerno e al 99% anche quella di venerdì 25 contro l’Udinese, con l’obiettivo di tornare per l’andata della semifinale di Coppa Italia contro l’Inter in programma martedì 1 marzo.

Incognita

L’ennesimo stop costringe sia il Milan che lo stesso Ibrahimovic ad interrogarsi su una tenuta fisica sempre più precaria: il calciatore si allena come un forsennato, segue un’alimentazione controllatissima e uno stile di vita da professionista puro, ma ciò nonostante il suo corpo resta quello di un uomo che ad ottobre compirà 41 anni ed i suoi recuperi sono sempre più lunghi, anche per i guai minori. In questi mesi si deciderà se lo svedese rinnoverà per un’altra stagione il suo contratto con i rossoneri, scelta che spetta quasi unicamente a lui che vorrebbe strappare la convocazione per i mondiali del 2022 e diventare il giocatore più anziano a segnare in Coppa dei Campioni.

Futuro

L’ipotesi di un ritiro sembra dunque meno probabile di un prolungamento, ma appare evidente come a Milanello debbano porsi qualche dubbio, soprattutto se l’intento è quello di avere in Ibrahimovic il perno dell’attacco anche nella prossima stagione. Considerando anche che Giroud va per i 36 anni, la sensazione è che il Milan debba provvedere in estate all’acquisto di un centravanti più giovane ed in grado di dare il cambio al francese, con Ibrahimovic pronto a subentrare nelle parti finali delle gare e magari risolvere quelle più rognose (come accaduto quest’anno a Udine, ad esempio). Con questa collocazione, la squadra di Pioli potrebbe disporre di un attacco atomico ed imprevedibile ed il campione scandinavo riciclarsi in un ruolo comunque decisivo.

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