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Analisi

Milan: cosa serve nel mese più lungo

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La classifica di serie A è adesso, finalmente, senza più asterischi. L’Inter ha perso clamorosamente a Bologna nella gara non disputata a gennaio e recuperata quasi 4 mesi dopo, fallendo l’operazione sorpasso sul Milan che rimane al comando del campionato con 2 punti di vantaggio sui dirimpettai cittadini a 4 turni dal termine di uno dei tornei più avvincenti degli ultimi anni. I rossoneri, in sostanza, hanno un mese fra loro e il primo scudetto undici anni dopo l’ultima volta, un traguardo forse insperato ma certamente adesso alla portata di un gruppo che mai come ora deve credere al titolo.

Testa

Gli elementi su cui il Milan deve fare perno negli ultimi 20 giorni di passione sono fondamentalmente tre: il primo è il gioco, perché la squadra di Pioli ha dimostrato di sapersi imporre contro chiunque quando scende in campo con l’atteggiamento giusto. Il secondo è l’entusiasmo, dettato sia dal gol di Tonali a Roma al 92′ di domenica e sia dal ko dell’Inter col Bologna; un’euforia che deve servire da sprone e mettere le ali al gruppo milanista, passato dalla quasi certezza di aver perso il campionato alla possibilità di vincerlo senza preoccuparsi di cosa facciano i nerazzurri nelle restanti partite.

Numeri

Infine, la classifica avulsa, un dettaglio che sembra ininfluente ma che potrebbe invece risultare decisivo. Il Milan sa che con 3 vittorie ed un pareggio avrebbe la matematica certezza di laurearsi campione d’Italia, merito del successo nel derby del 5 febbraio; una botta emotiva clamorosa che deve spingere i rossoneri ad avere ancora più fiducia in un finale di campionato in ogni caso ricco di insidie perché vincere contro Fiorentina, Verona, Atalanta e Sassuolo non sarà comunque semplice. Ma adesso la formazione di Pioli sa che per vincere basterà guardare solo sé stessi.

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