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Brutto ma buono, il Milan sbanca ancora Verona: due innesti decisivi

La partita sembra mettersi subito bene per i rossoneri ma il raddoppio divorato da Giroud e l’autogol di Gabbia lasciano temere il peggio. Nel finale però ci pensa il solito Tonali, assistito da Rebic. Fondamentale l’innesto di Thiaw che salva due gol nel finale.

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Il Milan sbanca ancora Verona (© Agenzia Fotogramma)

TATARUSANU – Sollecitato con un sinistro radente da Faraoni al 7’, Tata si fa trovare pronto e blocca a terra. Incolpevole sul pareggio veronese. Manca tantissimo a livello di comunicazione con i compagni, un gap gigantesco con il titolare Maignan, e i compagni purtroppo lo notano. Altro grosso limite del secondo portiere rossonero è che non esce praticamente mai. Per fortuna Magic Mike è pronto a tornare. 6 

KALULU– Presidia sia la fascia che la zona del centro destra, coperta – si fa per dire – da Gabbia. All’alba della ripresa rischia però di mandare in vacca l’intera trasfera veronese con un tentativo di finezza mal riuscito al limite dell’area veronese che innesca il contropiede avversario. Si redime con un arrembaggio dei suoi al 76’ e riesce nell’impresa di scuotere i compagni, così nel breve volgere di 5 minuti il Milan conclude a rete almeno cinque volte fino al gol di Tonali. 6,5

GABBIA – Mamma mia Matteo, l’autogol al 19’ è ai confini dell’incredibile, ma la sconfortante prestazione di Gabbia non si limita all’autogol: al 55’ prima si dimentica Piccoli che di testa colpisce la traversa, poi rinvia corto sui piedi di Gunther che scortica la parte superiore della traversa. Partita da dimenticare per il centrale milanista. 4

TOMORI – Lotta con Henry ma la presenza accanto a lui di un inguardabile Gabbia lo tiene in una condizione di apprensione perenne, che inevitabilmente porta a sbagliare anche lui. 5,5

HERNANDEZ – La fascia di capitano sembra anestetizzarlo: Theo gioca con una sufficienza incomprensibile, lasciando spesso il compagno di fascia Leao e dover fare tutto da solo. Tenta un tiraccio alla mezz’ora ma è l’atteggiamento indolente che mostra a non convincere. Ha sul piede la palla per mandare in porta Leao al 38’ ma ancora una volta il passaggio è molle e non arriva a destinazione. Ha una visione in chiusura di primo tempo, intuisce un varco in cui spedisce un tracciante per Tonali lanciato a rete, ma Sandrino arriva con un attimo di ritardo. Tenta di scardinare la difesa veronese con un sinistro potente al 75’ ma Montipò respinge di pugno. Nel complesso insufficiente, come diversi suoi compagni. 5,5

TONALI – La spallata che manda Verdi fuori campo dopo pochi secondi di gioco indica la via da seguire ai suoi compagni per affrontare la sfida con il Verona. Messaggio che però fatica ad arrivare. Al 76’ mette una gran palla in mezzo per Rebic che non la sfrutta a dovere. Il croato sa come ricambiare e dopo pochi minuti restituisce l’assist a Sandrino che infila Montipò, confermando la sua tradizione positiva al Bentegodi. 7,5

KRUNIC – Tanta sostanza, anche se la qualità nelle giocate non può certo essere quella di Bennacer. Ottima una sua chiusura su Verdi al 38’. Al 60’ Pioli lo richiama in panchina per restituire all’algerino le chiavi della mediana. 6

BRAHIM DIAZ – Come per Leao, alla prima palla toccata (al 10’), rischia di fare l’assist vincente. Purtroppo per Brahim, Giroud si divora un gol fatto. È l’unica cosa preziosa nel suo primo tempo, condito da diverse palle perse e alcune giocate inutile che non portano a nulla. 5,5

ADLI – L’esordio dal primo minuto del piccolo Mozart arriva alla decima giornata e fa gioire il popolo milanista. Lui cerca di meritare tanto affetto e dopo tre minuti lancia Giroud verso la porta avversaria con un filtrante pregevole. Pioli lo richiama spesso perchè lo vorrebbe più al centro del gioco oltre che più attivo in copertura su Tameze, ma l’ex Bordeaux si dimostra ancora troppo timido e acerbo. 5,5

LEAO – Tocca il primo pallone al 9’ e costringe Veloso a buttarsela in porta. Non è gol di Rafa ma poco ci manca. Da appausi un rientro difensivo a coprire un buco lasciato da Theo, ma è quando parte che fa male, come al 20’ quando Tameze per poco non fa un altro autogol. Nella ripresa, quando tutti si aspettano un suo acuto, i tifosi del Milan lo danno per disperso, fino a quando al minuto 81 è lui a dare il via all’azione del raddoppio rossonero. Subito dopo Pioli lo richiama in panchina. 6

GIROUD – Il limite di Oliviero è il lasciarsi andare a qualche leziosità di troppo. E nei primi 3 minuti lo fa due volte, prima con un colpo di tacco inutile, poi con un tentativo di lob dal limite, con la strada aperta verso la porta, che vola altissimo. Si ripete in negativo al 10’ quando potrebbe già sigillare la partita, ma a porta praticamente vuota la spedisce fuori inspiegabilmente. Da quel momento non ne azzecca più una e alla fine del primo tempo lascia spazio a Origi. 4,5

ORIGI – Subito vivace con un paio di giocate importanti. Lotta energicamente con i difensori veronesi e al 76’ tenta anche la soluzione personale, ma il suo sinistro potente sfila a lato. Si vede che ha voglia di segnare e al 92’, anzichè servire un compagno libero a destra, tenta una conclusione improbabile da 30 metri che non impensierisce Montipò. Subito dopo tenta un lancio orrendo per Rebic quando basterebbe solo tenere palla. Fa infuriare Pioli ma almeno mostra segna di vita. 6,5

REBIC – Ha subito sul sinistro il pallone per rimettere la partita nel verso giusto ma la conclusione è debole e Montipò sventa. Ci riprova di testa in maniera pericolosa al 76’ e il portiere del Verona gli dice no ancora una volta. Allora decide di far segnare: restituisce un assist prezioso per Tonali al minuto 81 e palla in fondo al sacco. 7

BENNACER – Geometrie e cattiveria al servizio della squadra. Ci mette un po’ a prendere le redini della squadra ma quando lo fa il Milan passa. 6

POBEGA – Ci mette il fisico ma anche tanta confusione. 5,5

THIAW – Pioli gli regala l’emozione dell’esordio, e il liscio in area di rigore appena entrato non rincuora i tifosi rossoneri. Il tedesco però dimostra di avere “huevos” perchè malgrado l’inizio difficile salva un gol praticamente fatto al minuto 88 e si ripete al 90’ con un altro salvataggio miracoloso. Nel finale convulso di testa le prende sempre lui. 7

PIOLI – La partita ricorda in maniera sinistra la disastrosa trasferta di Salerno dell’anno scorso: innanzitutto il cambio di panchina degli avversari, poi il gol rossonero segnato in maniera fin troppo facile, il mancato raddoppio con Giroud, quindi l’incomprensibile crollo mentale del Milan che incassa il pareggio e rischia anche di andare sotto. Nella ripresa, malgrado i tanti cambi, i ragazzi di Pioli faticano a rendersi pericolosi, fino a quando l’asse Rebic-Tonali sveglia la squadra e consente di conquistare tre punti importantissimi. 6,5

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